Rincari, la classifica di UNC: ai primi posti Voli e Energia mercato libero

Rincari, la classifica di UNC: ai primi posti Voli e Energia mercato libero (fonte immagine: Pixabay)

Rincari, la classifica di UNC: ai primi posti Voli e Energia mercato libero

L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato le classifiche dei rincari in base ai dati Istat sull’inflazione. Per quanto riguarda il settore Energia, la città più cara è Bolzano, mentre Cosenza guida la classifica delle città più care per il settore Prodotti alimentari e bevande analcoliche

Secondo la stima preliminare dell’Istat l’inflazione ad agosto 2022 aumenta dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% nel confronto annuale; mentre il carrello della spesa aumenta del 9,6%, prezzi che non si vedevano da 38 anni. L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato, dunque, i dati diffusi dall’Istituto per stilare le classifiche dei rincari dei prodotti alimentari e di tutti i beni e servizi.

Prezzi e rincari, ai primi posti Energia elettrica e Voli

Per la top 30 relativa a tutto il paniere Istat, vincono i Voli intercontinentali che volano del 176% su agosto 2021. Al 2° posto l‘Energia elettrica del mercato libero (+135,9%), che batte ancora una volta il Mercato tutelato, fermo al 6° posto con un ben più basso +57,3%. Medaglia di bronzo ai Voli europei con +110,8%

Al 4° posto il Gas di città (libero + tutelato) con +62,5%; al 5° posto l’Olio diverso da quello di oliva (+62,2), che risulta 1° nella classifica dei rincari dei prodotti alimentari. In settima posizione il Gasolio per riscaldamento (+43,6%), poi Gpl e metano (+40,1%), il Burro (+33,5%), al 2° posto degli alimentari.

I prodotti alimentari

Quanto alla top 30 degli alimentari, in 5° posizione c’è la Farina (+23%); seguono il Riso (+22,4%), il Latte conservato (+19,2%), Altra frutta come cocomeri e meloni (+18,3%), Altri vegetali come melanzane e zucchine (+18,2%). Chiude la top ten il Pane confezionato (+18,1%). A seguire troviamo Gelati (11°, +17,7%), Insalata (+17,2%), Formaggi freschi (+16,5%), Pollame (+15,7%). Si segnalano poi le Uova (16°, +15,3%), lo Zucchero (17°, +15,1%), le Acque minerali (20°, +12,7%), i Pomodori (22°, +12,5%), il Latte fresco parzialmente scremato (25°, +12%), lo Yogurt (26°, +11,9%).

“I rincari del settore alimentare stanno dissanguando il ceto medio. Solo per mangiare e bere una famiglia pagherà in media 592 euro in più su base annua. Una stangata che sale a 807 euro per una coppia con 2 figli, 729 per una coppia con 1 figlio. Il record spetta alle coppie con 3 figli che per cibo e bevande avranno una batosta pari a 964 euro”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Prezzi e rincari, quali sono le città più care?

L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato anche la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda cibo e bevande e luce e gas, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di agosto.

Per quanto riguarda Energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato tutelato e libero), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, la città più cara è Bolzano, dove le spese per luce e gas volano del 117,5% su agosto 2021; medaglia d’argento a Trento, +116,7%. Sul gradino più basso del podio troviamo Perugia (+86,8%).

Le città meno care, invece, si trovano in Liguria, con Genova al primo posto con +63,4%, La Spezia e Imperia in seconda posizione con +64,5%. Segue la Sardegna con Sassari (4°, +64,7%) e Cagliari (5°, +66,4%).

 

 

Per quanto riguarda, invece, il settore Prodotti alimentari e bevande analcoliche, a guidare la classifica della città peggiori è sempre Cosenza, dove cibo e bevande segnano un rialzo del 13,9% rispetto ad agosto 2021, +898 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media. Al secondo posto Ascoli Piceno, con un incremento dei prezzi del 13,4% e un aggravio annuo pari a 729 euro, al terzo Teramo, dove mangiare e bere costa il +13% in più, pari a 695 euro.

Mentre la città meno cara per mangiare e bere è Parma, dove i prezzi crescono del 7,6%, pari a 406 euro. Medaglia d’argento per Cremona (+7,8%, +446 euro) e sul gradino più basso del podio Bergamo (+8%, +458 euro).

Unc denuncia dati anomali in alcune città

L’Unione Nazionale Consumatori ha rilevato anche alcuni valori anomali nei rincari registrati in alcune città, “con rialzi decisamente spropositati – spiega – che meriterebbero un approfondimento da parte delle istituzioni e dei mass media locali per accertare eventuali fenomeni speculativi, se vi siano stati accordi collusivi, decisioni di carattere amministrativo, problemi di concorrenza o di altra natura”.

“Se, infatti, per gli alberghi, i picchi possono essere facilmente spiegati con eventi locali che hanno portato un maggiore afflusso turistico, come a Siena il Palio – prosegue l’associazione – non altrettanto si può fare per le banche, le assicurazioni, l’assistenza sociale, i servizi ospedalieri, la fornitura d’acqua“.

Per le Assicurazioni, che comprendono quelle su mezzi di trasporto, salute e abitazione, mentre in Italia i prezzi addirittura scendono dello 0,4%, a Padova segnano un incremento dell’8,3% su agosto 2021, a Firenze dell’8,1%. Per i Servizi finanziari, mentre il dato tendenziale annuo dell’Italia è +4,5%, a Bolzano e Trento è quasi 4 volte maggiore e si arriva a +17,9%. Medaglia di bronzo ad Aosta, +8,4%.

Per i Servizi ospedalieri, mentre in media in Italia si ha un flebile +1% su agosto 2021, a Piacenza c’è un record del +36,1%, oltre un terzo. Al 2° posto Ravenna con +25,7%, al 3° Brindisi con +12,1%.

Ancora, per la Fornitura acqua e servizi vari connessi all’abitazione, se in Italia l’inflazione tendenziale di agosto è +1,5%, a Bolzano è più di 8 volte tanto, +12,3%. Al 2° posto Verona con +9,7%, al 3° Terni con +9,6%. Mentre per l’Assistenza sociale, a fonte di una media italiana pari a +2,3%, a Pordenone l’inflazione di agosto schizza a +18,5%, più di 8 volte tanto. Al 2° posto Cosenza con +9,3%.


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