40 centesimi al litro contro un costo totale lordo medio in Italia per il latte in zone di pianura che ha ormai sfondato la soglia dei 55 centesimi e che nelle imprese di medie dimensioni costa oltre 49 centesimi al litro: sul prezzo del latte arriva un ricorso all’Antitrust. La Coldiretti Lombardia ha infatti presentato un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per segnalare “il comportamento  di ITALATTE S.p.A., Gruppo Lactalis Italia, e PARMALAT S.p.A., Groupe Lactalis, di cui si lamenta che pongano in essere condotte commerciali sleali, ai sensi dell’art. 62 (la norma che regola i rapporti commerciali nella filiera agroalimentare) proponendo un prezzo per la campagna 2013/2014 palesemente al di sotto dei costi di produzione medi del latte destinato alla trasformazione”.

L’esposto, a firma del Presidente della Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, sottolinea che “gli animali producono il latte quotidianamente, che non può essere stoccato, ma va ritirato giornalmente e destinato immediatamente alla lavorazione e trasformazione e di conseguenza gli allevatori non sono nella condizione di interrompere le consegne alle imprese di trasformazione e si trovano praticamente costretti ad accettare condizioni contrattuali unilateralmente determinate , in particolare i prezzi”.

Le società Parmalat e Italatte hanno infatti inviato una comunicazione ai loro fornitori offrendo 40 centesimi al litro contro un costo totale lordo medio in Italia per il latte alimentare in zone di pianura (fonte C.R.P.A.) che ha ormai sfondato la soglia dei 55 centesimi al litro. Differenza negativa confermata anche da una recente indagine di Ismea dalla quale risulta che le imprese di medie dimensioni (fra 100 e 300 capi), che sono le più numerose in Lombardia, hanno costi  medi di oltre 49 centesimi al litro e quelle con più di 300 capi riescono a scendere poco sotto. Per Coldiretti Lombardia, i 40 centesimi offerti dai due gruppi non sono proporzionati al valore del latte ritirato dalle stalle. In pratica – spiega la Coldiretti Lombardia – “Italatte e Parmalat stanno approfittando della loro posizione di forza nei confronti degli allevatori, visto che sono rispettivamente il primo e il quinto acquirente di latte italiano con circa 9 milioni di quintali totali all’anno di cui quasi 7 milioni ritirati proprio dalle stalle in Lombardia”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)