Luce e gas, Codici: aumenti in vista per il trimestre aprile-giugno 2012
Si prevedono nuovi ritocchi all’insù sulle bollette di gas e luce. Oggi pomeriggio, infatti, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas incontra le Associazioni dei consumatori per comunicare le variazioni del costo di energia e gas per il trimestre aprile-giugno 2012 nel mercato tutelato, che riguarda il 90% delle utenze dell’intero paese.
Codici si aspetta nuovi aumenti, causati dal forte impatto del costo dei carburanti e dalla forte incidenza che gli incentivi sulle fonti rinnovabili hanno sulla bolletta degli italiani. Dall’altro lato – sottolinea l’Associazione – il mercato libero dell’energia appare ancora svantaggioso sia per la scarsa competitività delle offerte promosse dalle grandi aziende elettriche, sia per la scorrettezza di un mercato energetico teso più a frodare ignari utenti attraverso le pratiche commerciali scorrette.
“Codici – dichiara Luigi Gabriele, Responsabile Rapporti Istituzionali – in risposta ai documenti di consultazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas sul tema della pratiche commerciali scorrette ha chiesto con forza di adottare un provvedimento concreto e severo, che dia forti punizioni a tutte quelle società che frodano i cittadini e che deprimono il mercato. Punizioni che devono essere tradotte in sanzioni severissime come l’elaborazione di una “black list” di aziende che praticano frodi o raggiri agli utenti. Inoltre – continua Gabriele – abbiamo chiesto all’Autorità dell’energia elettrica e il gas di promuovere una vera liberalizzazione del mercato elettrico e gas”.
Codici ricorda che in Italia ci sono due colossi, Enel ed Eni, che detengono posizioni dominati, possedendo la stragrande maggioranza delle reti di distribuzione. Per avere una reale liberalizzazione del mercato bisognerebbe ridurre la pozione dominate di Enel, che – ricorda l’Associazione – nel disastro del maltempo di febbraio ha dimostrato come non effettui più alcuna manutenzione sulle reti. Occorre, inoltre, che le reti GAS vengano tolte dalla gestione di Eni (anche se separata attraverso la controllata Snam) e che vengano affidate ad un gestore terzo così come avviene per il dispacciamento di energia attraverso Terna.
“Non potrà mai esserci – conclude Gabriele – vera liberalizzazione se nel nostro paese colossi industriali, controllati in gran parte dai ministeri con CDA nominati dalla politica, continuano a controllare le strutture portanti dello sviluppo. Il consumatore paga già troppe inefficienze in bolletta, non può continuare a pagare anche il costo dell’ingessatura del sistema”.