Istat: a febbraio rallenta il carrello della spesa
Scende il carrello della spesa: a febbraio i prezzi dei prodotti acquistati con più frequenza rincarano dello 0,4% su base mensile e del 2,4% su base annua, più del tasso dell’inflazione, stimato all’1,9%, ma in frenata rispetto ai dati di gennaio che si attestavano a più 2,7%. È il livello più basso del 2010. Lo rileva l’Istat nelle stime provvisorie sull’inflazione, che scende dal 2,2% di gennaio all’1,9% di febbraio. L’aumento su base mensile è dell’1%. Coldiretti: il carrello della spesa è più vuoto. Consumatori: aumento superiore.
Secondo l’Istat, l’ulteriore rallentamento dell’inflazione a febbraio, il quinto consecutivo, è in parte imputabile alla frenata della crescita su base annua dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,0%, dal +4,8% di gennaio). Un contributo al contenimento dell’inflazione proviene anche dal calo congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (-4,2%), per i quali si registra una flessione di pari entità in termini tendenziali.
Su base annua, rispetto a febbraio 2012, i maggiori tassi di crescita si registrano per Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,6%), Istruzione (+2,9%), Bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%), Trasporti (+2,5%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,4%); quello più contenuto per Abbigliamento e calzature (+1,4%). In sensibile flessione risultano i prezzi delle Comunicazioni (-4,1%) mentre quelli di Ricreazione, spettacoli e cultura segnano una flessione più contenuta (-0,2%).
Secondo Coldiretti, il carrello della spesa è meno caro ma è più vuoto: c’è un calo degli acquisti dei prodotti alimentari che quest’anno si stima supererà l’1%. Prosegue infatti il trend negativo nei consumi dopo che lo scorso anno – sottolinea la Coldiretti – gli italiani hanno tagliato in quantità la spesa del 2% portando in tavola più pasta (+1,1%) o uova (+0,4%) e meno pesce fresco (-3,4%) e carne (-0,4%) anche se aumenta il pollame e diminuiscono le carni rosse, secondo i dati Ismea-Gfk-Eurisko dai quali si evidenzia che il calo dei consumi interessa anche il vino (-3%) e la frutta (-1,9%). Secondo un’indagine Coldiretti/Swg, inoltre, sei italiani su dieci hanno tagliato la spesa per effetto del crollo del potere d`acquisto, mentre un 6% non riesce ad arrivare a fine mese.
“Ancora una volta non ci troviamo d’accordo con la rilevazione dell’inflazione effettuata dall’Istat, che ha registrato un rallentamento di tale tasso. L’Istituto di Statistica ha anche rilevato un rincaro del 2,4% dei prodotti ad alta frequenza di acquisto su base annua ma, secondo le nostre indagini, si tratta comunque di una cifra troppo bassa”: è quanto sostengono Federconsumatori e Adusbef, sottolineando che secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori nel settore alimentare a gennaio l’aumento è stato in realtà del 3,8% e che, considerando anche gli altri settori, gli aggravi raggiungono quota 3.823 euro a famiglia per il biennio 2012-2013.