L’Antitrust ha aperto un’istruttoria nei confronti del Consiglio Notarile di Bari. Oggetto del procedimento è la circolare con cui ha introdotto le tariffe applicabili vanificando così l’intervento normativo liberalizzatore contenuto nel decreto CresciItalia. Secondo l’Autorità, un simile intervento si configura come violazione delle le norme sulla concorrenza. La circolare oggetto dell’istruttoria rinvia esplicitamente alle tariffe precedentemente in vigore che continueranno a rappresentare il parametro di riferimento per stabilire l’adeguatezza del compenso e avverte che “coloro che continuano a fare concorrenza illecita continueranno ad avere l’attenzione del Consiglio notarile” .Secondo l’Antitrust, le deliberazioni di associazioni di professionisti mediante la quali vengono fissate le tariffe sono, per loro stessa natura, restrittive della concorrenza: la fissazione orizzontale dei prezzi di fornitura di prestazioni professionali è un’infrazione alla normativa antitrust particolarmente rilevante, poiché mira ad eliminare la competizione su uno degli elementi più qualificanti dell’attività economica dei professionisti, cioè il prezzo.
Secondo l’Aduc il comportamento del Consiglio Notarile di Bari, ma prima ancora di Milano, si spiega così: “le corporazioni  credono d essere piu’ forti e oltre le leggi (decreto Crescitalia, nella fattispecie), fidando su distrazione e/o complicita’ di di chi dovrebbe vigilare. E’ la filosofia di base dell’assetto sociale ed economico del Belpaese, radicato nelle teste e nelle pratiche quotidiane, soprattutto da parte di chi ha potere e per questo si sente investito di onnipotenza e immunita’”.


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