Stabilire gare vere e costi di concessione adeguati all’attività imprenditoriale della balneazione. E’quanto chiede Adiconsum auspicando che il Governo “non si faccia intimorire dai rappresentanti degli stabilimenti balneari che rivendicano concessioni di terreni demaniali come le spiagge, che sono un  bene comune di tutti i cittadini”.Si mettano a gara  concessioni di 4 anni, al massimo rinnovabili per altri 4 anni – spiega Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum – e si creino le condizioni dello smantellamento dell’ennesimo monopolio italiano che non creando concorrenza eleva i costi per i consumatori e “rapina” in alcune riviere del Paese km infiniti di spiaggia coperti da strutture immobiliari e non, che impediscono l’accesso al mare o una passeggiata sulla battigia, ma soprattutto impediscono il sacrosanto diritto degli italiani di accedere a spiagge libere.
Le considerazioni di Adiconsum giungono nel giorno in cui i ministri Gnudi e Moavero hanno incontrato le organizzazioni delle imprese balneari Fiba-Confesercenti, Sib-Confcommercio, Assobalneari-Confindustria e Cna-balneatori. Gli imprenditori balneari  hanno chiesto all’esecutivo garanzie e certezze per un comparto riconosciuto da tutti come il fiore all’occhiello del turismo tricolore. C’è la massima disponibilità da parte del Governo a costituire un tavolo tecnico con Regioni ed imprese per trovare soluzioni condivise a questo ed altri problemi che affliggono il settore. Uno strumento importante mentre sta per partire la stagione estiva che già si annuncia molto problematica per gli effetti prolungati e drammatici della crisi economica sulla capacità di spesa delle famiglie, sulla possibilità da parte delle imprese di investire e soprattutto sull’occupazione.  
 


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