Centri estivi, Adoc: spesa di 155 € a settimana, uno stipendio intero per due mesi
Lasciare i propri figli al centro estivo, durante i due mesi che passano dalla fine della scuola all’inizio delle ferie, può costare uno stipendio intero, in media 155 euro a settimana (1240 euro per 8 settimane). E’ quanto denuncia l’Adoc, secondo cui sono sempre più numerosi i genitori che optano per questa soluzione (circa il 30% delle famiglie).
Le soluzioni comunali continuano a scarseggiare, quindi ci si deve rivolgere quasi sempre ad un centro privato e non è certo una scelta a buon mercato. La spesa oscilla dai 60 euro a settimana fino ai 250 euro a settimana a bambino (dai 3-4 anni fino ai 12-14 anni). In media si spendono 155 euro a settimana (giornate da mattina a pomeriggio). Possibili sconti fratelli, dal 10 al 20%. Per i centri estivi comunali, invece, si spende in media tra i 35 e i 40 euro, con riduzioni dal 2° figlio in poi – gratuito per genitori con redditi ISEE molto bassi (variabili da comune a comune).
“Nonostante l’offerta sia cresciuta, sia in termini quantitativi che qualitativi, i centri estivi sono ancora oggi una soluzione a portata di ben poche famiglie – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – Per questo crediamo sia il caso di valutare la possibilità di rendere detraibili, alla pari delle spese per l’istruzione scolastica, i costi sostenuti per i centri estivi. Un valido sostegno sia alle famiglie sia alle strutture che potrebbero incrementare gli investimenti, aumentando necessariamente gli standard di qualità e di sicurezza, a vantaggio di tutta la collettività. Invece oggi, giocoforza, i propri figli sono lasciati dai genitori ai nonni o ai parenti, o in misura minore alle babysitter, che ad ogni modo hanno un costo comunque sostenuto.”
L’Adoc ha stilato un vademecum con alcuni consigli sul come scegliere un centro estivo, in modo da assicurare al bambino divertimento e sicurezza
Ambiente: è opportuno scegliere, in primo luogo, il contesto ambientale più gradito e più adatto al bambino, che sia mare, campagna, montagna oppure si vuole rimanere in città.
Attività e divertimento: va scelto, insieme al bambino, il centro che mette a disposizione tutte quelle attività che sono di reale gradimento del minore. Dallo sport all’insegnamento delle lingue, dall’informatica ai percorsi naturali, sono numerosi i centri “specializzati” in determinate attività. Inoltre assicuratevi che, per età diverse, siano previste attività diverse.
Verifica l’offerta di persona: non bisogna limitarsi a valutare le offerte leggendo solo i volantini o consultando i siti web, ma è opportuno andare a parlare di persona con i responsabili e gli educatori presso la struttura a cui si è interessati. Vedete il campo con i vostri occhi, assicurandovi che le attività offerte possano effettivamente realizzarsi o meno. Controllate i dormitori e lo stato della struttura. E’ inoltre fondamentale assicurarsi che il centro estivo abbia un buon “curriculum” di anni di attività alle spalle e non sia stato aperto “per l’occasione”.
Extra o compreso nel prezzo? E’ meglio chiedere in anticipo se è previsto e come funziona il servizio mensa, soprattutto in merito alle caratteristiche e agli ingredienti del menu (in particolare in presenza di bambini allergici), se ci sono eventuali extra da pagare, ad esempio merenda, bibite e lavaggio biancheria, e se nel prezzo sono comprese tutte le attività offerte o se per alcune è previsto un sovrapprezzo.
Spazi giusti: gli spazi devono essere adeguati ai servizi offerti dal centro estivo, per questo è meglio chiedere del rapporto numerico educatori/bambini. Dev’essere previsto al massimo un educatore ogni dieci ragazzi, l’ideale sarebbe uno ogni cinque o sei.
Personale e sicurezza: chiedete e verificate le qualifiche degli educatori: ad esempio se è prevista la piscina o attività al mare gli operatori devono avere il diploma di bagnino/assistente bagnante. Inoltre, se ci sono piscine gonfiabili, occorre accertarsi della qualità e del ricambio dell’acqua utilizzata. Chiedete inoltre se hanno fatto almeno una volta il corso di primo soccorso (che come Adoc chiediamo diventi obbligatorio) e di disostruzione e lasciate uno o più numeri per le emergenze.
Flessibilità: è fondamentale soprattutto per i genitori. Chiedete e verificate se il servizio offre più orari orari per l’entrata e l’uscita dei bambini, se c’è la possibilità di fare solo mezza giornata con o senza pranzo, se è possibile fare anche solo un’iscrizione giornaliera o bisettimanale. Ovviamente, dal punto di vista economico, le tariffe sono più convenienti se si prenotano più settimane e se sono presenti fratelli o sorelle (di solito sono previsti sconti intorno al 10-20% in questo caso).
