
Perché il controllo dell'umidità è cruciale nei magazzini di stoccaggio
Perché il controllo dell’umidità è cruciale nei magazzini di stoccaggio
Il monitoraggio del livello di umidità nei magazzini è un’attività di fondamentale importanza in quei depositi in cui vengono conservati materiali sensibili quali i documenti, i tessuti e gli alimenti
Il monitoraggio del livello di umidità nei magazzini è un’attività di fondamentale importanza in modo particolare in quei depositi in cui vengono conservati materiali potenzialmente sensibili quali i documenti, i tessuti e gli alimenti. I consumatori che comprano in negozio o online devono poter essere certi che i prodotti che acquistano siano stati conservati in modo appropriato: i responsabili della logistica delle aziende, pertanto, devono occuparsi di ogni dettaglio.
Perché l’umidità è tanto importante
Il livello di umidità rischia di mettere in pericolo una grande varietà di prodotti: non solo quelli che tutti possono istintivamente immaginare, come i farmaci e le forniture alimentari, ma anche strumenti tecnologici, articoli vintage, automobili e così via. L’umidità, insomma, in molti casi è una vera e propria minaccia, che deve essere contrastata tramite l’impiego di soluzioni di deumidificazione al fine di non mettere a repentaglio la qualità, e quindi il valore economico, dei beni custoditi in magazzino. Le merci che vengono stoccate nei depositi devono mantenere inalterate le proprie condizioni e le proprie caratteristiche nel corso del tempo, e affinché ciò sia possibile è essenziale tenere sotto controllo l’ambiente di conservazione.
La climatizzazione
Quasi sempre quando si parla di climatizzazione si ritiene che tale aspetto riguardi unicamente la temperatura; invece non è così, in quanto anche il livello di umidità deve essere tenuto in considerazione. Anzi, questo aspetto, se non monitorato in modo adeguato, può provocare danni perfino superiori agli articoli conservati, favorendo il loro deterioramento. Detto degli alimenti deperibili, tale discorso può valere fra l’altro per gli elettrodomestici e per i vestiti di lusso: ma gli esempi che si potrebbero citare sono davvero tanti, dato che un eccesso di umidità nell’ambiente può danneggiare molte tipologie di prodotto. Una particolare attenzione deve essere riservata agli imballaggi e al cartone, che sono materiali igroscopici. Che cosa succede se l’umidità è più elevata del dovuto? Le conseguenze principali sono due: corrosione e muffa.
Il problema della muffa
Quando il livello di umidità va oltre il 70% di umidità relativa, i prodotti stoccati sono a rischio in relazione alla proliferazione della muffa. Il vero problema è che, dopo che si è formata, la muffa è molto complicata da eliminare: ciò è impegnativo nel caso di forniture alimentari e capi di abbigliamento, che rischiano così di diventare del tutto inutilizzabili. Non è difficile immaginare le conseguenze di una situazione del genere: le scorte devono essere buttate, con una perdita economica consistente. Non solo: se il magazzino sta effettuando lo stoccaggio di merci per conto terzi, un imprevisto legato all’umidità può compromettere il rapporto di fiducia con il cliente e peggiorare la reputazione. C’è, poi, un ulteriore aspetto che non ci si può permettere di trascurare: lo sviluppo della muffa, in ambienti di stoccaggio a tenuta di aria, è fonte di rischi dal punto di vista della salute umana, a causa della diffusione delle spore.
La ruggine e la corrosione
Quando si supera il 60% di umidità relativa, i materiali ferrosi sono esposti al rischio di formazione della ruggine: al di là delle conseguenze estetiche, ciò comporta una rapida corrosione, e dunque un peggioramento della qualità del prodotto. Si pensi a un’automobile: se l’umidità causa la comparsa della ruggine, magari sui rivestimenti del mezzo, il danno economico che ne scaturisce è significativo. Ma tale discorso può essere esteso a qualsiasi tipo di oggetto metallico di valore, la cui usabilità può essere compromessa; per di più, il trattamento della corrosione impone delle riparazioni molto costose. Insomma, riportare i materiali al loro stato originale è possibile, ma a fronte di un esborso economico rilevante.
I deumidificatori refrigeranti
Il ricorso ai deumidificatori refrigeranti è in molti casi la soluzione a cui ricorrere per rimediare al problema dell’umidità. La tecnologia delle pompe di calore, altamente efficiente, consente di eliminare l’umidità dall’aria. Dopo la condensazione interna, nell’ambiente viene rilasciata aria secca e calda, con un livello di umidità confortevole e controllato. Non sempre è utile, invece, riscaldare il magazzino, a maggior ragione quando gli ambienti sono molto grandi e richiedono un consumo di energia particolarmente elevato.
Come viene effettuato il controllo dell’umidità
Il monitoraggio del livello di umidità viene eseguito per mezzo dei sensori di umidità: si tratta di componenti che convertono in un segnale elettrico il parametro dell’umidità relativa, impiegando in molti casi la tecnologia capacitiva. In altre parole, questi sensori sono condensatori caratterizzati da una capacità variabile a seconda dell’umidità dell’aria. Un polimero idrofilo – che forma il dielettrico del condensatore – muta le proprie caratteristiche fisiche e chimiche in funzione del livello di assorbimento delle molecole di acqua. I sensori di umidità capacitivi sono collocati all’interno di un circuito RC oscillante: per verificare il livello di umidità si misura la frequenza di oscillazione, che cambia a seconda del valore di capacità dello strumento.
