Il taglio ai consumi e alle spese di Natale rappresenta la cifra distintiva di queste feste. Non sfugge il settore moda e abbigliamento, per il quale gli italiani non hanno dubbi: aspetteranno i saldi. Il 21% afferma infatti che non spenderà neppure un euro per Natale in attesa degli sconti di fine stagione, previsti in partenza il 5 gennaio.Il dato emerge da un’indagine Astra Ricerche per Federazione Moda Italia che fotografa consumi natalizi in calo netto: meno 20,4% per prodotti per la casa, tavola e cucina; meno 25,4% per l’abbigliamento; meno 31,3% per calzature, borse e accessori. La contrazione dei consumi natalizi è un dato riconosciuto da tutti, associazioni di consumatori ed esercenti: non sarà un Natale sontuoso. Una recente stima dell’Adoc parla di una diminuzione del 16% della spesa per i regali di Natale. Un’indagine Confesercenti-Swg resa nota ai primi di dicembre evidenzia come la paura del futuro spinga due italiani su tre a spendere meno e stima (non molto diversamente) che l’acquisto dei regali diminuirà del 14% rispetto allo scorso anno. Secondo le rilevazioni di Federconsumatori, i consumi natalizi subiranno una forte contrazione e i settori più toccati dalla crisi saranno appunto abbigliamento e calzature a meno 11%; mobili, arredamento per la casa, elettrodomestici  a meno 14%; profumeria e cura della persona  a meno 5%. Cambiano un po’ le cifre, ma il dato di fondo rimane costante.
Secondo l’indagine commissionata da Federazione Moda Italia ad AstraRicerche, emerge che il 68% degli italiani ha una percezione negativa della propria situazione socio-economica. In tale situazione, anche il clima di fiducia degli italiani non poteva essere positivo, tant’è che il 61,5% degli intervistati si è dichiarato pessimista riguardo al proprio futuro nel prossimo anno, a fronte di un 38,5% che ritiene che la situazione si manterrà stabile o che ci possa essere un lieve miglioramento. La maggioranza dei consumatori è preoccupata e pessimista riguardo al futuro e di certo pesano i sacrifici previsti dalla manovra economica.
Non sorprende che la spesa natalizia sia in flessione: si parte dagli alimentari, ridotti del 3,7% rispetto al Natale dell’anno scorso, e si arriva a tutti gli altri generi di consumo, che subiscono riduzioni di almeno il 20%.  Così, nei settori rappresentati da Federazione Moda Italia, i prodotti per la casa, tavola, cucina registrano un calo del 20,4%; l’abbigliamento esterno, intimo e sportivo un calo del 25,4%; le calzature, le borse e gli accessori un calo maggiore del 31,3%. A questi dati, si accompagna però il fatto che il 62% degli intervistati dichiara di voler spendere in abbigliamento una cifra uguale o superiore a quella del Natale 2010, così come il 58,2% per calzature, borse e pelletteria e il 67,2% in prodotti per la casa, tavola, cucina. La maggioranza (53%) intende spendere meno di 200 euro in abbigliamento da regalare a Natale e il 20% dichiara di voler poggiare su un budget da 200 a 500 euro. L’indagine parla di un 6% di italiani che dichiara di voler spendere oltre 500 euro.
Il 21% degli intervistati invece non ha dubbi: per Natale non spenderà nemmeno un euro per abbigliamento e calzature e aspetterà i saldi. Afferma il presidente Federazione Moda Italia Renato Borghi: “Speriamo che le tredicesime possano dare fiato e maggior impulso ai consumi già prima delle vendite di fine stagione. Saldi che, grazie alla proficua collaborazione tra le articolazioni di Federazione Moda Italia sul territorio nazionale e le Regioni, per la prima volta, prenderanno il via in pressoché tutte le regioni il 5 gennaio 2012 evitando antipatiche concorrenze tra una Regione e l’altra, disordine, incertezze e ritorno all’antica anarchia territoriale”.


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