Ad agosto il prezzo del carrello della spesa, ovvero dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori, dal cibo ai carburanti, è aumentato su base annua del 4,2% – in salita rispetto al 4% di luglio. Il rincaro c’è stato anche su base mensile, con un rialzo dello 0,3%. I dati resi noti oggi dall’Istat preoccupano i Consumatori, che stimano ripercussioni pesanti sui bilanci delle famiglie, con aggravi di spesa considerevoli. L’inflazione ad agosto aumenta del 3,2% su base annua. Forte il rincaro dei carburanti.
I dati sui prezzi al consumo resi noti oggi dall’Istat fotografano un ulteriore aumento del carrello della spesa, con un rialzo superiore all’inflazione. Ad agosto l’indice dei prezzi al consumo sale al 3,2% rispetto allo scorso anno e aumenta dello 0,4% rispetto al mese di luglio. Rispetto a un anno prima il tasso di crescita dei prezzi dei beni sale al 3,9%, dal 3,8% del mese precedente, e quello dei prezzi dei servizi si porta al 2,3% (era +2,0% a luglio).
Ad agosto il maggiore incremento congiunturale riguarda i prezzi dei Trasporti (+2,7%), aumentati principalmente per effetto dei rialzi dei prezzi dei carburanti e di alcuni servizi di trasporto passeggeri, in particolare aereo e marittimo. Su base annua, i rincari maggiori riguardano  l’Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,1%), le Bevande alcoliche e tabacchi (+6,3%) e i Trasporti (+6,2%).
Forte l’accelerazione dei prezzi dei carburanti: rispetto allo scorso anno la benzina costa oltre il 15% in più, il gasolio il 17,5% in più. Come rileva l’Istat, “il prezzo della benzina aumenta del 3,6% sul mese precedente, cosicché il tasso di crescita tendenziale sale al 15,1% (in sensibile accelerazione dal 12,5% di luglio). Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto segna un incremento su base mensile del 4,4% e cresce su base annua del 17,5% (dal 14,2% del mese precedente). Infine, anche il prezzo del gasolio per riscaldamento segna un sensibile rialzo su base mensile (+3,2%), con una forte accelerazione del tasso di crescita su base annua (8,2% dal 5,5% di luglio)”.
Sono dati che preoccupano, e non poco, le associazioni dei Consumatori, che stimano ricadute pesanti per le famiglie soprattutto per il rincaro del carrello della spesa. Si tratta, spiega il Codacons, di “un fatto molto grave, dato che l’aumento dei prezzi acquistati con maggiore frequenza colpisce in primo luogo chi oggi già fatica ad arrivare alle fine del mese ma non può certo smettere di mangiare”. L’associazione stima che, su base annua, una famiglia di 3 persone spenderà, solo per fare la spesa di tutti i giorni, 567 euro in più, mentre per una famiglia di 4 persone la stangata sarà di 613 euro all’anno. Un pensionato single spenderà 340 euro in più all’anno, 28,30 euro in più al mese.
Federconsumatori e Adusbef stimano un aggravio complessivo di spesa, solo per prezzi e tariffe, che supererà i 1600 euro a famiglia. Secondo le due associazioni, in un contesto economico dove si sommano flessione del Pil, caduta della produzione industriale, consumi in contrazione continua, potere d’acquisto in caduta libera, l’aumento del carrello della spesa al 4,2% è “gravissimo” e sottostimato.
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, “il tasso di inflazione concreto e reale è pari al 5,5%, che equivale ad un aggravio di 1.628 euro annui a famiglia solo per prezzi e tariffe (al netto, quindi, della tassazione). Gli aggravi, solo nel settore alimentare, ammontano addirittura ad oltre 308 euro annui a famiglia (considerando una famiglia media di 2,5 componenti)”. Commentano i presidenti Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti: “Aumenti intollerabili che, come denunciamo da tempo, testimoniano le gravi speculazioni in atto su prezzi e tariffe, che continuano ad incidere negativamente sull’andamento dei consumi e dell’intera economia”. Secondo le due associazioni, è fondamentale la lotta al caro vita e un serio piano di contrasto degli aumenti. Inoltre, aggiungono, “dal momento che ad incidere pesantemente sulla crescita dei prezzi è anche l’aumento inarrestabile dei carburanti, è fondamentale intervenire su tale settore, a partire da una riduzione della tassazione di almeno 6 centesimi, come si sta facendo in Francia”.
Secondo l’Osservatorio Prezzi Adiconsum, il carrello della spesa settimanale di una famiglia di quattro persone – composto da carni, prodotti ittici, verdura, ortaggi, frutta e altri prodotti – è aumentato del 4,42% in un anno. “Gli aumenti del carrello della spesa – dichiara Pietro Giordano, segretario generale dell’associazione – non sono altro che la diretta conseguenza dell’aumento dei carburanti. Il Governo tagli subito le accise anacronistiche e applichi la legge sulla regolazione su base annua degli spostamenti dei prezzi alla pompa a seguito delle quotazioni di mercato. Anche solo un abbattimento di circa 40 cent/litro comporterebbe un risparmio per le famiglie di 400 euro/anno ad auto”.


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