A settembre aumenta l’indice di fiducia dei consumatori: passa da 111,2 a 115,5 e torna ad allinearsi sui livelli del primo trimestre 2016. A dirlo è oggi l’Istat, che scrive: “Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in aumento seppur con intensità diverse: la componente economica e quella futura aumentano marcatamente mentre l’incremento è più contenuto per la componente personale e per quella corrente”. Migliorano nettamente le aspettative sulla situazione economica del Paese e c’è un ridimensionamento di quelle relative alla disoccupazione. Aumenta poi, aggiunge l’Istat, il numero degli interpellati che ritiene possibile risparmiare nei prossimi 12 mesi.

Ancora: i giudizi relativi alla situazione economica familiare sono in lieve miglioramento mentre le aspettative si mostrano in flessione. E su questo punto si sofferma l’Unione Nazionale Consumatori. “Non si può ancora cantare vittoria”, commenta l’associazione.

“Dopo i risultati positivi di agosto, sale ancora la fiducia dei consumatori. E’ una buona notizia che, per la seconda volta di seguito, aumentino quasi tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Peggiora, però, l’attesa sulla situazione economica della famiglia, che passa da -6,8 a -8,8, un dato che influisce più di altri sui consumi futuri – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Insomma, il balzo decisamente notevole che si registra per il giudizio e le attese sulla situazione economica dell’Italia, non si traduce ancora in un eguale miglioramento rispetto alla propria condizione personale. Questo indica che non si può ancora cantare vittoria”.

“Un forte ottimismo, forse eccessivo a nostro giudizio, dal momento che, se guardiamo ai dati più recenti diramati dallo stesso Istituto di Statistica relativamente all’andamento del mercato del lavoro, emerge come il tasso di disoccupazione si attesti ancora su livelli elevati”, commenta a sua volta Federconsumatori, che torna a chiedere “un Piano Straordinario per il Lavoro destinato a creare opportunità di crescita, attraverso lo stanziamento di investimenti per la ricerca, lo sviluppo e la modernizzazione”.


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