Inflazione, Istat: a novembre più 1,3%. Torna a salire il carrello della spesa, prezzi su del 2,3% (Foto Pixabay)

L’inflazione a novembre torna a salire e aumenta dell’1,3% su base annua, un po’ meno rispetto alla stima preliminare dell’1,4%. Soprattutto torna a salire il carrello della spesa che vede prezzi in crescita del 2,3% su base annua.

Oggi l’Istat ha diffuso i dati sui prezzi al consumo nel mese di novembre: l’inflazione diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,3% su base annua (da +0,9% del mese precedente). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano su base tendenziale e passano da +2,0% a +2,3%; accelerano anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,0% a +1,6%).

Salgono i prezzi del carrello della spesa. Alimentari a più 2,8%

La risalita del tasso d’inflazione, spiega l’Istat, risente in primo luogo dell’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,9% a +7,4%) e dell’attenuarsi della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%). Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Beni alimentari, sia non lavorati (da +3,4% a +3,8%) sia lavorati (da +1,7% a +1,9%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,0% a +3,5%), dei Beni non durevoli (da +0,9% a +1,4%) e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,3% a +2,5%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +1,0% a +1,2%).

“A novembre l’inflazione sale a +1,3%, tornando allo stesso livello del luglio scorso – commenta l’Istat – La nuova accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo riflette dinamiche inflazionistiche concentrate in alcuni settori. Si acuiscono le tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, che registrano un’accentuazione della loro crescita su base annua, e dei Beni energetici, la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata. In accelerazione tendenziale sono anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti. A novembre, il tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” sale a +2,3% mentre l’inflazione di fondo si attesta a +1,9%”.

Se l’inflazione generale è al più 1,3%, vanno sottolineate le voci di spesa che presentano un andamento dei prezzi superiore all’indice generale: fra questi, dopo i servizi di ristorazione al più 3,4%, si posiziona la voce istruzione con un’inflazione al 2,9% e i prodotti alimentari e bevande analcoliche al 2,8%.


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