L’inflazione di gennaio sale dello 0,3% su base mensile e dello 0,9% su base annua, come a dicembre 2017 (la stima preliminare era del più 0,8%). A dirlo è l’Istat che ha pubblicato oggi i dati definitivi sui prezzi al consumo di gennaio. La stabilità dell’inflazione, dice l’Istituto, risente del rallentamento della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,4%, da +2,4% di dicembre 2017), dei Beni energetici non regolamentati (+2,5% da +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,3% da +2,8%), i cui effetti sono bilanciati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari lavorati (+2,1% da +0,8%) e degli Energetici regolamentati (+6,4% da +3,7% del mese precedente).

Con gli indici di questo mese, per la stima dell’inflazione parte l’uso dei dati sui prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data). Questo utilizzo riguarda i prezzi dei beni alimentari confezionati, per la cura della casa e della persona; durante l’anno sarà diffusa la stima sull’impatto di questa fonte di dati sulla variazione dell’inflazione.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dell’1,0% su base mensile e dell’1,2% su base annua (da +1,3% di dicembre 2017). Mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,7% in termini congiunturali e dell’1,3% in termini tendenziali (da +1,5% del mese precedente).

Sul rincaro maggiore dei prodotti più acquistati si sofferma Federconsumatori. “Ad aumentare sono soprattutto i costi relativi alla casa ed alle bollette, specialmente acqua, combustibili ed elettricità – dice l’associazione – Gli aggravi relativi a questa voce rappresentano un motivo in più per non dare alcun seguito, come abbiamo chiesto, all’ipotesi improponibile di addebitare in bolletta il recupero delle morosità e per avviare il riordino degli oneri di sistema e prendere provvedimenti per contrastare la povertà energetica”. Secondo Federconsumatori, il tasso di inflazione attestato dall’Istat si risolve in una ricaduta di oltre 260 euro in più l’anno per le famiglie. “È sempre più evidente come il Governo che sarà chiamato a guidare il Paese sia tenuto ad avviare interventi incisivi sul fronte occupazionale e della redistribuzione dei redditi – dichiara Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori – Si tratta di operazioni che rivestono un ruolo fondamentale la ripresa dei bilanci familiari, permettendo così di rimettere in moto la domanda interna e l’intera economia in maniera stabile e duratura. Inoltre è opportuno disporre un attento monitoraggio dei prezzi e delle tariffe, per contrastare intollerabili fenomeni speculativi”.


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