Inflazione in discesa a ottobre, i Consumatori: illusione ottica (Foto Christian Naccarato per Pexels)

Inflazione in netto calo a ottobre, con le stime dell’Istat che danno i prezzi al consumo al più 1,8% nel confronto annuale, un dato che non si vedeva dal lontano 2021. Il carrello della spesa è in discesa, anche se più alto della media dei prezzi al consumo, a più 6,3%. Per le associazioni dei consumatori, il calo dell’inflazione tendenziale è però un “effetto ottico” legato all’andamento dei beni energetici. E si torna a ribadire che il trimestre anti-inflazione si è risolto in ben poca cosa. Un “flop” secondo l’Unione Nazionale Consumatori.

 

Inflazione, stime Istat: a ottobre netto calo, più 1,8% su base annua (Foto Pixabay)

 

UNC: un flop il Trimestre anti-inflazione

Secondo i dati provvisori di ottobre resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione annua scende all’1,8%, dal 5,3% del mese precedente, quella mensile scende dello 0,1%.

«Che il provvedimento spot del Trimestre anti inflazione, una scatola vuota in cui ognuno poteva fare quello che più gli faceva comodo, fosse destinato al fallimento, era elementare prevederlo – commenta il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona – Ora la conferma ufficiale arriva dall’Istat. Rispetto a settembre i prezzi dei prodotti alimentari, ossia quelli interessati al Patto salva spesa, invece di scendere di prezzo salgono addirittura, +0,1%».

Per Dona «il punto grave è che i prodotti alimentari stavano diminuendo di prezzo, e l’inflazione era passata dal +0,2% di agosto al -0,1% di settembre, mentre ora, dopo l’entrata in vigore del Protocollo, risalgono dello +0,1%. Insomma, avevamo previsto che l’effetto del Patto salvo spesa sarebbe stato nullo, invece ci sbagliavamo: è addirittura negativo».

«Per quanto riguarda invece l’inflazione tendenziale, il crollo è solo un effetto ottico dovuto alla matematica, un miraggio dovuto al fatto che a ottobre si era raggiunto il record dell’inflazione annua dell’11,8%, un primato che non si aveva dal marzo del 1984, e, quindi, il confronto su base annua risulta falsato – conclude il presidente UNC – In ogni caso, nonostante tutto questo, resta una stangata per gli italiani. Per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, l’inflazione a +6,5% dei prodotti alimentari significa comunque un aumento del costo della vita pari a 523 euro su base annua solo per mangiare e bere, per una coppia con 1 figlio la spesa aggiuntiva annua per cibo e bevande è pari a 474 euro. In media per una famiglia la stangata è di 376 euro».

Codacons: calo è illusione ottica

Il calo è un’illusione ottica causato dal crollo dei beni energetici, afferma a sua volta il Codacons.

Il rallentamento dell’inflazione dipende dal “forte rallentamento dei prezzi dei beni energetici che, su base annua, registrano un -17,7% per quelli non regolamentati e -32,7% quelli regolamentati – spiega l’associazione – Il carrello della spesa, invece, continua a salire a ritmi sostenuti e segna ad ottobre +6,3%, con gli alimentari che su base annua crescono del +6,5% (+0,1% su mese), equivalente ad una maggiore spesa solo per il cibo pari a +523 euro annui per un nucleo con due figli”.

Il calo dell’inflazione è insomma, dice il presidente Carlo Rienzi, «una mera illusione ottica che non deve far pensare che l’emergenza prezzi sia terminata. Al contrario i listini dei beni primari e dei prodotti più acquistati dalle famiglie continuano a crescere a ritmi sostenuti, e nemmeno il paniere salva-spesa varato ad ottobre dal Governo ha riportato i prezzi a livelli accettabili».

Federconsumatori: il Governo non abbassi la guardia

Si tratta di dati, spiega Federconsumtori, che “vanno presi con cautela e con le dovute premesse: il confronto avviene, infatti, rispetto a un periodo in cui il tasso di inflazione ha registrato un fortissimo aumento, raggiungendo picchi del 12%. Con il tasso di inflazione a questi livelli le ricadute aggiuntive, per le famiglie, ammontano a +567 euro annui”.

A questo si somma le preoccupazione per l’energia, fra aumenti già decisi (+18,6% per l’elettricità e +4,8% per il gas, per i clienti sul mercato tutelato) e quelli che, a causa dei conflitti in Medio Oriente, potrebbero aggravare una situazione già precaria.

“Invitiamo pertanto il Governo a non cantar vittoria: sarebbe prematuro e non realistico – afferma Federconsumatori – Non è credibile strumentalizzare questi dati per sostenere il successo del trimestre anti inflazione. Il calo non è altro che un’illusione prospettica, dovuta al forte aumento registrato nel periodo rispetto al quale viene fatto il confronto (ottobre 2022). Ma soprattutto, invitiamo il Governo a non abbassare la guardia, considerando in maniera del tutto illusoria che la crescita dei prezzi si sia arrestata e rinunciando, per questo motivo, a prendere ulteriori e necessari provvedimenti”.


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