Garanzie legali post-vendita, Apple di nuovo nel mirino Antitrust
La Apple rischia una nuova pesante sanzione per non aver modificato a sufficienza le informazioni al consumatore sulle garanzie legali dei prodotti acquistati. Lo scorso 21 dicembre l’Antitrust aveva valutato come scorrette le pratiche poste in essere dalla Apple relativamente alle informazioni fornite e all’applicazione delle “Garanzia legale di conformità e garanzie commerciali per i beni di consumo”. Secondo l’Autorità le informazioni fornite e le condotte tenute dai professionisti erano contrarie alla diligenza professionale e suscettibili di indurre i consumatori in errore in merito alla natura, al contenuto e alla effettiva prestazione della garanzia.
Queste pratiche sono state valutata anche come aggressive poiché comportavano l’imposizione di ostacoli di natura non contrattuale, onerosi e sproporzionati, all’esercizio da parte dei consumatori dei diritti ad essi spettanti: in particolare, i professionisti non informavano in modo adeguato i consumatori, né al momento dell’acquisto né al momento della richiesta di assistenza, sui diritti di assistenza gratuita legale di 2 anni (spettanti per legge) né riconoscevano loro gli stessi diritti, limitandosi invece a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore, di 1 anno per Apple.
Anche le modalità di presentazione e di offerta commerciale dei servizi aggiuntivi denominati AppleCare Protection Plan configuravano una pratica scorretta, suscettibile di indurre i consumatori in errore in merito alla natura, al contenuto e alla effettiva convenienza economica di tali servizi. Anche in questo caso le informazioni fornite dai professionisti in merito alla natura, al contenuto e alla durata dei servizi AppleCare Protection Plan offerti ai consumatori in occasione dell’acquisto di un bene di consumo non chiarivano adeguatamente il diritto del consumatore alla garanzia biennale di conformità da parte del venditore, così da indurli ad attivare un rapporto contrattuale nuovo, a titolo oneroso, il cui contenuto risulta in parte sovrapporsi ai diritti già spettanti in forza della garanzia legale, che non prevede addebito di costi o limitazioni.
Dopo questo provvedimento la Apple si è rivolta al Tar ed ha poi comunicato di aver adottato una serie di misure correttive. Ma queste “non appaiono sufficienti a fornire ai consumatori un’informazione chiara e non confusoria sulla garanzia legale tale da assicurare la corretta comprensione dei propri diritti” scrive l’Antitrust nel bollettino pubblicato oggi.
“Il sito Apple e le comunicazioni presso gli Apple Store mantengono un taglio sostanzialmente incentrato sulla garanzia del produttore e sull’offerta dei servizi APP a pagamento, con la mera aggiunta di brevi note apposte con evidenza grafica ridotta alla fine o comunque in posizione decentrata rispetto al resto del documento, che menzionano l’esistenza di diritti dei consumatori e rinviano al documento informativo, anch’esso strutturato in modo da non rendere immediatamente chiaro il contenuto dei diritti derivanti dal regime della garanzia legale di conformità.
Questo è stato uno dei motivi per il quale io ed un’altro gruppo di amici abbiamo optato verso un’altro prodotto ed abbiamo chiesto al venditore di rilasciarci una garanzia che chiariva con dei: e nel caso che ecc.come avviene l’assistenza?Per esempio nel caso in cui un appareccio deve essere mandato all’assistenza in garanzia ENTRO QUANTO TEMPO VERRA’ RESTITUITO L’APPARECCHIO RIPARATO? A questo punto di fronte alla vaghezza della risposta abbiamo preteso che venisse messo per iscritto dei limiti di tempo come:Fra i dieci e 20 giorni oltre il quale l’assistenza pagherà una penale concordata per ogni giorno di ritardo.Con queste condizioni vedrete come si daranno da fare a mantenere fede agli impegni.Queste sono le forme di garanzia che l’Europa deve promuovere se realmete ci tiene a difendere il consumatore