L’Italia sta diventando di nuovo paese di emigrazione. Ma a partire non sono solo i cervelli in fuga italiani: ora se ne vanno anche gli immigrati, che a causa della difficile congiuntura economica sono spinti ad abbandonare il Belpaese. Non sempre per tornare in patria, talvolta per cercare nuove opportunità in altri paesi. Questo nuovo andamento del fenomeno migratorio si evince dagli ultimi dati Istat: le cancellazioni dall’anagrafe di cittadini stranieri sono aumentate nel 2011, mentre le iscrizioni sono diminuite. In particolare, le cancellazioni a livello nazionale nel 2011 rispetto all’anno precedente sono aumentate del 15,9%.
Così sono oltre 32 mila gli stranieri cancellati dall’anagrafe nel 2011. Chi sono gli immigrati che abbandonano l’Italia? Se lo è chiesto la Fondazione Leone Moressa: sono soprattutto europei e se ne vanno a causa della crisi economica, che fra il 2008 e il 2011 ha visto aumentare il tasso di disoccupazione dal 8,5% al 12,1%.
Spiegano i ricercatori della Fondazione: “Si tratta di una popolazione che presenta una maggiore fragilità rispetto a quella italiana di fronte alla crisi. Questa fragilità e la presenza di alternative migliori altrove possono essere indubbiamente i due fattori di spinta all’abbandono dell’Italia. Un’altra uscita plausibile dalla disoccupazione o dalla precarietà occupazionale può essere quella dell’imprenditoria che, nel caso di quella straniera, ha infatti dimostrato una buona resistenza davanti alla sfavorevole congiuntura economica. Tuttavia tale scelta può non risultare preferibile all’abbandono del paese a causa degli alti tassi di sforzo e di rischio che comporta”.
A lasciare l’Italia per il proprio paese di origine o per altri paesi sono per il 61,6% cittadini di origine europea, mentre il 17,7% ha origini asiatiche e il 12,2% è africano. Se ne vanno un po’ tutti: più di 19 mila cancellazioni dall’anagrafe sono state richieste da persone provenienti da paesi europei, di cui oltre un terzo romeno, mentre fra gli asiatici che lasciano l’Italia, il 30,2% è costituito da cinesi e il 19,1% da indiani. Tra gli americani invece, sono soprattutto i brasiliani (21,5%) a tentare altre strade fuori dall’Italia. L’incremento di coloro che lasciano l’Italia riguarda tutte le nazionalità, escluse poche eccezioni in cui si è registrata una diminuzione delle cancellazioni, come per esempio il Bangladesh (-16,95).


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