Sui cosmetici le bufale corrono spesso sul web anche quando si tratta di allertare i consumatori su presunti “allarmi” legati a sostanze nocive presenti nei prodotti: “per vendere di più il marketing ricorre anche ad allarmi infondati”, denuncia Altroconsumo, che tratterà questi argomenti al Festival dell’associazione in programma a Ferrara da domani al 18 maggio. “Il mondo dei cosmetici è pieno di slogan miracolosi che promettono bellezza e salute in un batter d’occhio. D’altro canto, sulle sostanze contenute in creme, detergenti&Co, circolano anche tanti allarmi infondati, soprattutto sul web”.
Le notizie allarmanti hanno l’effetto di spingere all’acquisto delle ultime novità lanciate sul mercato, presenti sugli scaffali e presentate come “diverse” o più naturali. Anche questo è marketing, sottolinea Altroconsumo riportando alcuni esempi di tale “gioco dell’allarme”. Uno ad esempio riguarda l’affermazione che “i deodoranti provocano tumori al seno”: non esistono prove che dimostrino questa affermazione, sempre smentita dalla comunità scientifica. Altro argomento utilizzato spesso: i conservanti fanno male. Sarà vero? Spiega l’associazione: “I conservanti non sono tutti uguali. Alcuni, sebbene ammessi dalla normativa europea, sono sconsigliabili perché non hanno un profilo di sicurezza certo, come i parabeni a lunga catena. Ma molti altri sono considerati sicuri e sono essenziali per evitare il deterioramento delle sostanze. Molti prodotti, infatti, proprio per la loro composizione, ricca di acqua, rischiano una contaminazione microbica”.
Altra affermazione riguarda il Sodium Laureth Sulfate, presentato come cancerogeno: si tratta, spiega Altroconsumo, di un tensioattivo presente in molti detergenti perché a contatto con l’acqua aiuta a rimuovere lo sporco, ma non esiste nessuna correlazione scientificamente provata tra questa sostanza e lo sviluppo di tumori. C’è poi l’invito a comprare cosmetici solo se questi specificano di non essere testati su animali: in questo caso il claim è vecchio e sta scomparendo dai prodotti perché le norme europee attuali già vietano la sperimentazione sugli animali per tutti i prodotti cosmetici.


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