Un anno di Covid, abitudini di consumo e stili di vita. Cosa è cambiato?
Spesa e farmaci a domicilio, e-commerce, comunicazione, spostamenti. Qual è stato l’impatto della pandemia sulle abitudini dei cittadini? A questa domanda risponde Eurispes, che ha condotto, in Italia, un’indagine su un campione di 2.063 persone
Il 21 febbraio 2020, un anno fa, veniva ufficialmente identificato nel paese di Codogno il primo caso italiano di Covid-19, successivamente definito “paziente 1”. Da quel giorno il Coronavirus è entrato nella quotidianità delle persone, modificando abitudini e comportamenti. Tra lockdown, obbligo di distanziamento, smart working, didattica a distanza, molto è cambiato.
Qual è stato l’impatto della pandemia su abitudini di consumo e stili di vita? A questa domanda risponde Eurispes, che ha condotto un’indagine su un campione composto da 2.063 cittadini, rappresentativo della popolazione italiana.
La ricerca è stata realizzata attraverso la somministrazione diretta di un questionario semistrutturato, distribuito nel periodo compreso tra novembre 2020 e gennaio 2021.
Un anno di Covid in Italia, spesa e farmaci a domicilio
Uno dei primi aspetti messi in luce dal sondaggio è la “scoperta” dell’online durante il lockdown. Il 21,9% degli intervistati, infatti, afferma di aver ordinato per la prima volta la spesa a domicilio dopo marzo 2020, ovvero dopo l’esplosione della pandemia da Covid-19.
Nonostante l’abitudine di ordinare la cena o altri pasti a domicilio fosse già abbastanza diffusa (il 28,6% lo faceva anche prima della pandemia), da marzo il 16,8% lo ha fatto per la prima volta.
Inoltre, il 13,1% ha ordinato per la prima volta farmaci a domicilio, complici le file all’ingresso delle farmacie ed i timori relativi al rischio di contagio.
Durante il lockdown le abitudini sono cambiate anche in cucina e nel tempo libero. L’11,1% del campione ha acquistato proprio in questo periodo strumenti per cucinare (robot da cucina, macchine per il pane, pentole professionali, ecc.), e il 13,4% degli italiani ha acquistato un abbonamento a piattaforme streaming, come Netflix, Infinity (il 36,3% ne era già in possesso).
Infine, la decisione di acquistare/noleggiare strumenti per fitness domestico ha riguardato una quota non trascurabile del 14% (il 12,2% ne era già in possesso).
Una videochiamata per accorciare le distanze
Con la diffusione del virus quasi un terzo (30,7%) ha utilizzato per la prima volta la videochiamata per comunicare con amici/parenti.
Tuttavia si tratta di uno strumento già affermato e utilizzato, infatti, dal 45,2% degli intervistati anche prima della pandemia.
Il settore e-commerce
Secondo quanto emerso dal sondaggio, nonostante le restrizioni della pandemia, l’e-commerce resta “sconosciuto” per tre italiani su dieci. Rimane rilevante, infatti, la percentuale di cittadini italiani completamente estranei a questo settore: il 29,1% riferisce di non fare mai acquisti online.
D’altra parte, con diverse intensità, fare acquisti online sta diventando per molti una consuetudine: il 18,2% del campione fa acquisti online raramente, il 25,9% qualche volta, mentre il 16,3% spesso ed il 10,5% abitualmente.
Gli over 64 sono l’unica fascia d’età nella quale prevalgono coloro che non fanno mai acquisti attraverso la Rete (59%).
Sul web si comprano soprattutto abbigliamento, libri, tecnologie, mentre i prodotti per i quali si registra la minore propensione all’acquisto online sono le medicine (il 79,4% non le ha mai comprate in Rete), le bevande (71,5%), i corsi online (67,5%) e, in generale, i prodotti alimentari (63,8%). A seguire gli articoli di profumeria/estetica (il 57,1% non li compra mai online).
Un anno di Covid, gli spostamenti
Dall’indagine emerge la tendenza ad utilizzare meno i mezzi pubblici per gli spostamenti. Un quarto degli intervistati (25,4%) afferma di averli evitati sin dall’inizio dell’esplosione dell’emergenza sanitaria. Il 9% ha iniziato per la prima volta a spostarsi in bicicletta, il 7,4% in monopattino elettrico.
Per quanto riguarda gli spostamenti più lunghi, quasi un terzo dei cittadini (30,9%) ha iniziato ad evitare treni ed aerei. In particolare, i più giovani mostrano, più delle altre fasce d’età, di aver cambiato le proprie abitudini: ben il 36,7% dei 18-24enni riferisce di aver iniziato ad evitare i mezzi di trasporto pubblico.
Inoltre, come alternativa e con lo stimolo del Bonus 2020, il 13,6% dei giovanissimi ha iniziato a spostarsi in bicicletta, il 13,6% in monopattino elettrico.
Cosa è cambiato dopo il lockdown?
Alcune nuove tendenze si sono poi consolidate dopo il lockdown. Oltre un italiano su 4 (25,9%) continua ad ordinare la spesa a domicilio, l’8,7% con la stessa frequenza, il 17,2% con minor frequenza.
L’ordinazione di farmaci a domicilio continua ad essere utilizzata dal 16,4% degli intervistati (il 10,2% con minor frequenza), mentre il 9,8% ha smesso dopo il lockdown.
Inoltre, il 37,2% degli italiani continua ad ordinare pasti a domicilio, il 14,5% con la stessa frequenza del periodo del lockdown, il 22,7% meno spesso. E il 66,1% continua a videochiamare amici e parenti, il 31,5% con la stessa frequenza, il 34,6% meno spesso rispetto ai mesi della chiusura totale.
Solo il 5,6% ha smesso, dopo il lockdown, di fruire di piattaforme per la visione di film e serie Tv.
Mentre sul piano della mobilità urbana, il 30,1% dei cittadini dichiara di continuare a spostarsi in bicicletta (il 18,1% con la stessa frequenza del lockdown, il 12% con minor frequenza; solo il 6,6% ha smesso). Infine, oltre un decimo del campione continua ad utilizzare il monopattino elettrico (11,8%; il 6% con la stessa frequenza; mentre il 5,2% ha smesso alla fine del lockdown).
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