Boom finito per le sigarette elettroniche. Da qualche mese, infatti, si moltiplicano le vendite online dei negozi sorti sulla scia del successo delle bionde elettroniche. E’ quanto rivela un’indagine di Immobiliare.it secondo cui ad influire negativamente sono stati i cambiamenti normativi. Dal primo gennaio 2014 verrà applicata una tassa di consumo pari al 58,5%, la commercializzazione sarà soggetta all’autorizzazione dei Monopoli di Stato e i rivenditori dovranno rispettare gli stessi requisiti previsti per la gestione delle tabaccherie. Il prodotto sembra passato di moda, i vincoli tecnici si fanno più stringenti – senza contare che le e-cig sono state vietate ai minorenni – e chi teme di non riuscire a portare avanti l’attività con questi requisiti mette in vendita prima che sia troppo tardi.
Come per le aperture di queste attività, anche per quanto riguarda la loro chiusura non sembrano emergere particolari distinzioni geografiche e il business affanna a Nord come a Sud. C’è chi vende l’intero negozio, chi la sola licenza, chi la merce e gli arredi sperando che qualche altro intraprendente decida di tentare la fortuna al suo posto. Mediamente il prezzo di cessione della licenza e del magazzino oscilla fra i 10.000€ e i 20.000€, ma a questi costi vanno sovente aggiunti l’affitto del locale dedicato all’attività (circa 1.000€ al mese in media) e i costi di subentro nel contratto di affiliazione che si è obbligati a sottoscrivere in caso di acquisto.


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1 thought on “Sigarette elettroniche, boom finito

  1. il commento ovvio e’:lo stato dichiara guerra al fumo con messaggi terroristici sui pacchetti delle sigarette…lo stesso stato uccide un nuovo commercio che potrebbe salvare molte vite umane sottraendole al fumo con produzione di monossido di carbonio….non mi interessa un business sconfitto …mi interessa che questa stato maledetto soccombe ancora una volta alle lobby dei produttori di tabacco …addio Italia!!!!!

Parliamone ;-)

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