“Protesta delle pentole vuote”, 15 AACC in piazza in tutto il Paese il 10 giugno

“Protesta delle pentole vuote”, 15 AACC in piazza in tutto il Paese il 10 giugno

Si avvicina l’estate ma l’economia italiana rischia una gelata che può tradursi in un calo produttivo pesante e in ulteriori ricadute sulle famiglie, già in grosse difficoltà per la successione di eventi funesti, prima la pandemia, poi la guerra, con l’intermezzo dell’impennata dei prezzi dell’energia.

Tutte le Agenzie economiche internazionali e nazionali convergono nell’analisi. I più recenti sono quelli della CGIA di Mestre, tradizionale “faro” acceso sull’andamento dell’economia italiana.

I numeri della crisi

I numeri in sintesi sono questi: una riduzione del Pil di 24 miliardi di euro reali che corrisponde a una perdita per ciascuna famiglia italiana pari a 929 euro. Il “costo” della guerra in Ucraina sul nostro Paese nel 2022 penalizzerà soprattutto i residenti in Trentino Alto Adige (-1.685 euro), in Valle d’Aosta (-1.473) e nel Lazio (-1.279). A livello nazionale, sono previsti rincari dei prezzi del caffè e del pass autostradale, oltre all’aumento già in atto delle bollette di luce e gas, per non parlare di pasta, prodotti del forno, frutta e verdura. Ma anche le vacanze e il divertimento ne risentiranno. Per le regioni del Sud, l’effetto della crisi sarà meno “violento”; con costi energetici molto più contenuti, un’economia meno aperta ai mercati internazionali e dimensionalmente più piccola in termini di Pil pro-capite, l’impatto negativo sulle famiglie sarà più contenuto.

Il rischio è uno scivolamento la stagflazione, cioè stagnazione economica e contemporanea inflazione, arrivata ormai al 6%. Questo scenario rischia di vanificare gli ingenti investimenti (235 mld di euro) del PNRR.

L’Ufficio Studi della Cgia fa notare come un eventuale blocco all’importazione di gas russo avrebbe “un impatto pesante” al punto da creare “uno shock su volumi e prezzi”.

Come già abbiamo segnalato nei giorni scorsi, più di un quarto degli italiani è in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi.  E per quadrare i conti i consumatori attuano comportamenti diversi, strategie di risparmio (ad esempio, facendo più attenzione ai consumi elettrici) o scelte obbligate che comprendono anche quella di pagare in ritardo bollette di luce e gas oppure ridurre la spesa alimentare.

 

soldi

 

La “protesta delle pentole vuote”

Aumenti dei prezzi e carovita preoccupano le associazioni consumatori spingendole ad una grande mobilitazione di piazza in tutte le città italiane il prossimo 10 Giugno, a poche settimane dalla grande Assemblea unitaria on line, che ha visto la partecipazione il 6 aprile scorso di oltre 1.500 delegati di tutte le regioni.

“Non si tratta di un generico aumento dei prezzi – scrivevano allora le associazioni – ma di una tenaglia che, fra rincari e speculazioni su energia e materie prime, rischia di diventare insostenibile per le famiglie e di aggravare disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare”.

Le Associazioni denunciano il moltiplicarsi degli aumenti, che prima sono stati motivati dalla pandemia, poi con la guerra in Ucraina, adesso per tutte le due le cause, con un effetto sommatorio insopportabile di ricaduta sui redditi delle famiglie italiane.

”Più di un quarto delle famiglie sono in grave difficoltà – si legge nel comunicato stampa diffuso oggi – e stanno riducendo consumi essenziali come quelli alimentari, sanitari e di cura della persona. L’inflazione 2022 ha già raggiunto il 5,7%, come non accadeva dai primi anni ‘90 e il previsto rialzo del tassi porterà all’aumento anche delle rate di mutuo e dei prestiti.”

La protesta delle Associazioni investe direttamente Palazzo Chigi: ”Le speculazioni sui rincari delle materie prime hanno avuto solo timide reazioni del governo, che si è limitato alle misure più facili, cioè una tassazione sui superprofitti delle società dell’energia, gli sgravi parziali per alcune imprese e la riduzione degli oneri fiscali sulle bollette”.

Per far sentire la protesta dei cittadini e richiamare il Governo ai suoi doveri di intervento sulle speculazioni, le associazioni consumatori hanno lanciato una “PROTESTA DELLE PENTOLE VUOTE” per il 10 giugno alle ore 11, con raduni e presidi a Roma di fronte al Parlamento e in tutte le Regioni davanti alle Prefetture.

Sono state invitate a partecipare anche le Organizzazioni sindacali e datoriali, il mondo del Terzo settore e del Volontariato sociale, le associazioni ambientaliste e le Reti studentesche.

Le associazioni presenteranno una PIATTAFORMA di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, chiedendo al Governo di includere i rappresentanti dei consumatori tra le Parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali.


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