Più libri più liberi, in Italia sono 5,9 milioni i giovani lettori tra 0 e 14 anni
Nella fascia 0-14 anni, i lettori (o ascoltatori) sono il 77% del totale. Diverse le modalità di lettura: libri a stampa (anche illustrati), e-book, audiolibri fisici, audiolibri su piattaforme, app educative e narrative e libri tattili nella fascia 0-4 anni
Grandi lettori fino ai 9 anni, poi un calo. Sono 5,9 milioni i giovani lettori in Italia (0-14 anni) secondo la ricerca dell’Associazione Italiana Editori (AIE) in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL) presentata a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria di Roma organizzata dall’AIE.
Nella fascia 0-14 anni, i lettori (o ascoltatori) sono il 77% del totale e ognuno di questi legge in modi molto diversi: il 72% legge libri a stampa (anche illustrati), il 10% e-book, il 2% audiolibri fisici, il 3% audiolibri su piattaforme, il 18% utilizza app educative e narrative, il 34% (nella fascia 0-4 anni) libri tattili.
“Per la prima volta – ha spiegato il responsabile dell’ufficio studi di AIE, Giovanni Peresson – esploriamo i consumi di prodotti editoriali nei neonati, attraverso i libri tattili, e diamo conto di una evoluzione che deve far riflettere sul potenziamento delle politiche di sostegno alla lettura, per capire su quali fasce è meglio indirizzarle e come”.
Dopo i 10 anni inizia la flessione tra i giovani lettori
Dietro questi numeri, però, si cela un andamento per età estremamente variabile. Secondo l’indagine presentata a Più libri più liberi, tra 0-3 anni i lettori sono il 77%; salgono al 93% nella fascia 4-6 anni per calare all’84% nella fascia 7-9 anni. Tra i 10 e i 14 anni scendono ancora verso il 65%, una discesa che continuerà, per toccare poi il 51% nella fascia 15-17 anni (fascia che non è oggetto di questa ricerca).
Per quanto riguarda l’intensità di lettura, poco meno della metà (42%) legge tra 1 e tre libri l’anno, il 30% tra 4 e 6 libri, il 20% tra 7 e 11 libri, l’8% 12 o più libri. La stragrande maggioranza, il 69% legge solo libri a stampa o libri tattili, mentre ben il 20% legge o ascolta anche in lingua straniera. Il 37%, inoltre, sceglie cosa leggere in modo autonomo.
La lettura però, per quanto sia un’attività molto diffusa, non pare appassionare molto i più giovani: secondo le valutazioni dei genitori, in una scala da 1 a 10, il voto medio di gradimento per i libri dei loro figli è pari a 5,6. Per il 54% dei bambini, comunque, il voto è sopra il 6.
Cambia il concetto di libro
“Lettori non si nasce, inutile far finta che sia così – afferma Per Angelo Piero Cappello, direttore del Centro per il libro e la lettura. – Al contrario, è compito di chi programma politiche pubbliche di incentivo alla lettura far nascere lettori: incentivando e sostenendo la lettura (ascolto) in età neonatale, prescolare e preadolescenziale, tenendo conto però che oggi i processi di lettura non restano più limitati all’ebook o al libro tattile, né tantomeno al libro illustrato”.
“Quel che sta cambiando è il concetto di libro – sempre più integrato tra diversi supporti mediali – che trascina con sé il concetto di lettura, sempre più digitale – prosegue Cappello -: al libro di carta, inteso al singolare, si aggiungono libri ibridi, che utilizzano simultaneamente sensorialità diverse (udito, tatto, vista), e che spingono il lettore in erba verso una cognizione del mondo sempre più simultanea e plurale”.