
Origine frutta a guscio
Origine obbligatoria anche per frutta a guscio, zafferano e capperi. La lista dei prodotti con l’etichetta trasparente
E’ entrato in vigore il Regolamento Europeo che prevede l’indicazione obbligatoria in etichetta per nocciole, mandorle, pistacchi, noci, funghi coltivati, capperi, banane e agrumi essiccati, fichi secchi e zafferano
Dal 1° gennaio 2025 l’etichetta della frutta a guscio dovrà avere l’indicazione dell’origine. Lo ha stabilito il Regolamento Europeo 2429 dell’agosto 2023. La norma riguarda la frutta secca sgusciata e non solo. Maggiore trasparenza quindi per nocciole, mandorle, pistacchi, noci ma anche funghi coltivati, capperi, banane e agrumi essiccati, fichi secchi e zafferano.
“Una novità importante – si legge sul profilo Facebook del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste – per garantire ai cittadini una maggiore chiarezza e qualità nei prodotti che scelgono ogni giorno. L’indicazione obbligatoria aiuterà infatti a distinguere chiaramente il luogo di origine del prodotto da quello di confezionamento. Un risultato importante per l’Italia, per i cittadini e le imprese che credono nell’eccellenza e nella qualità!”.
Etichetta chiara e ben visibile
Nello stesso regolamento si legge che l’indicazione dell’origine nell’etichettatura è pertinente e necessaria per il consumatore per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Il mercato dovrebbe fornire al consumatore gli strumenti necessari per compiere scelte alimentari consapevoli e sostenibili. Pertanto l’informazione sull’origine dovrebbe pertanto essere obbligatoria anche per i prodotti destinati al consumo diretto dopo operazioni semplici quali l’essiccazione o la maturazione.
Le indicazioni esterne previste dalle norme di commercializzazione dovrebbero figurare sull’imballaggio e/o sull’etichetta in modo ben visibile. In particolare, quando è indicato il paese dell’imballatore o del trasportatore o quando la varietà indicata evoca un luogo, il testo che indica il paese di origine deve essere più grande e più visibile di quelli utilizzati per il paese dell’imballatore o del trasportatore e della varietà.
Il commento degli agricoltori
Soddisfazione è stata espressa dai coltivatori di Coldiretti. Tuttavia, l’organizzazione precisa che resta però anonima l’indicazione della provenienza della frutta secca usata nella preparazione dei dolci come, ad esempio, le creme di nocciole, anche se negli ultimi anni è cresciuto il numero dei produttori che appongono volontariamente informazioni sull’origine. Il rischio è legato principalmente alle importazioni di prodotto estero che non rispetta le stesse regole in materia di usi di pesticidi vigenti in Europa e e che presenta spesso alti livelli di residui di sostanze pericolose, dalle nocciole turche ai pistacchi iraniani.
I consumi della frutta sgusciata
L’Italia è tra i principali produttori di frutta a guscio. Secondo uno studio di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) presentato in occasione dell’ultima edizione di Macfrut di Rimini, ammonta a 270 mila tonnellate la produzione di nocciole, mandorle, noci, castagne e pistacchi realizzata dall’Italia nel 2023.
Nell’ultimo decennio, nonostante l’aumento delle superfici investite, gli eventi climatici eccezionali hanno penalizzato le rese, riducendo l’offerta interna del 7% e determinando un maggiore ricorso al prodotto di importazione. Gli italiani infatti amano consumare la frutta a guscio. Nel 2023 le famiglie italiane hanno speso 1,1 miliardi di euro (di cui 911 milioni di prodotto confezionato), per volumi complessivi superiori a 115 mila tonnellate. Rispetto al 2020 gli acquisti hanno sperimentato un aumento dell’11% in termini quantitativi e del 16% in valore.
Prodotto | Anno di introduzione dell’origine in etichetta |
Carne bovina | 2000 |
Frutta e verdura fresche | 2003 |
Miele e Uova | 2004 |
Latte fresco | 2005 |
Passata di pomodoro | 2008 |
Olio di oliva | 2009 |
Carne di maiale, agnello, capretto e pollo | 2015 |
Latte UHT e prodotti lattiero caseari | 2017 |
Grano duro in pasta e riso e Derivati del pomodoro | 2018 |
Carni suine lavorate | 2021 |
Gli alimenti con l’origine obbligatoria in etichetta
L’origine in etichetta degli alimenti è diventata negli anni un elemento di trasparenza e sicurezza a garanzia del consumatore. Tutto iniziò con la crisi mucca pazza nella seconda metà degli anni 80 che portò all’introduzione dell’origine di tutte le carni bovine. Oltre quanto previsto per i prodotti biologici e i prodotti DOP e IGP Scopriamo insieme la road map dell’origine in etichetta per i principali prodotti sul mercato (vedi tabella).
