Nel 2023 cala l'ottimismo, Ipsos: cittadini preoccupati per l'economia e l'ambiente

Nel 2023 cala l'ottimismo, Ipsos: cittadini preoccupati per l'economia e l'ambiente (Fonte immagine: Pixabay)

Il 2022 è stato un anno piuttosto impegnativo, segnato dal susseguirsi di molteplici eventi quali: il Covid-19, i conflitti internazionali, l’inflazione e le sue conseguenze economiche, un’emergenza climatica sempre più urgente. Quindi, quali sono le previsioni e le aspettative dei cittadini per il 2023?

A questa domanda risponde l’annuale sondaggio internazionale di Ipsos, che quest’anno ha coinvolto oltre 24.000 persone in 36 Paesi del mondo, compresa l’Italia.

Aspettative per il 2023, cala l’ottimismo

Secondo quanto emerso dal sondaggio, circa la metà degli intervistati a livello internazionale mostra una visione significativamente più pessimistica di ciò che porterà il prossimo anno. Gran parte di questa negatività riguarda la situazione economica, ma si estende oltre l’economia per includere disastri legati al clima oppure all’uso di armi nucleari.

Tuttavia, nonostante le incertezze future, il 65% degli intervistati a livello internazionale si aspetta che il 2023 sia un anno migliore rispetto al 2022, quota che si abbassa al 54% in Italia.

L’ottimismo per il prossimo anno è diminuito in modo significativo (di oltre 10 punti percentuali) in 24 dei 32 Paesi presi in considerazione quest’anno e l’anno scorso, con cali particolarmente consistenti in Svezia (-26 punti), Italia, Danimarca e Corea del Sud (tutti in calo di 19 punti) e Giappone (-18 punti). Solo in Brasile l’ottimismo è aumentato, e anche in questo caso solo marginalmente (dall’82% all’85%).

Inoltre, in linea con la media internazionale (74%), come nella maggior parte degli anni, il 77% degli italiani intende perseguire una lista di buoni propositi per se stessi o per gli altri. Quota che aumenta al 91% in Perù, al 90% in Colombia e Messico e all’89% in Cina. Invece, i Paesi Bassi (45%), il Giappone (41%) e la Svezia (35%) sono gli unici Paesi in cui una meno della metà si prefigge buoni propositi per il 2023.

Le previsioni dei cittadini su economia globale e crisi climatica

Per quanto riguarda, dunque, l’economia globale del 2023 si registra, in generale, molto più pessimismo rispetto allo scorso anno. In media, soltanto il 46% ritiene che l’economia globale sarà più forte nel 2023, rispetto al 61% del 2021 e al 54% del 2020.

 

Fonte: Ipsos
Fonte: Ipsos

 

Questa percentuale si abbassa vertiginosamente in Italia, dove soltanto il 32% si mostra ottimista in merito all’economia globale del prossimo anno. Le ragioni di questo pessimismo sono chiare – osserva l’Ipsos – in particolare:

  • l’82% degli italiani ritiene che i prezzi aumenteranno più velocemente dei redditi delle persone;
  • l’inflazione (78%), i tassi d’interesse (74%) e la disoccupazione (73%) saranno più alti rispetto al 2022;
  • il 60% sostiene che l’Italia avrà bisogno dei finanziamenti di emergenza dal FMI (Fondo Monetario Internazionale);
  • infine, meno della metà (42%) sostiene che i principali mercati azionari del mondo crolleranno.

Preoccupano, inoltre, le conseguenze della crisi climatica. La maggioranza degli intervistati, a livello internazionale, sostiene che si verificheranno maggiori conseguenze del cambiamento climatico nel 2023. Ad esempio, il 65% (rispetto al 60% del 2021) afferma la probabilità che durante il prossimo anno si avranno più eventi meteorologici estremi nel proprio Paese, percentuale che in Italia aumenta al 69%.

Molti Paesi, soprattutto in Europa, sono pessimisti sul ruolo che la tecnologia potrebbe avere nell’arrestare il cambiamento climatico. Meno del 20% in Gran Bretagna, Francia, Belgio, Polonia, Svizzera, Ungheria e Romania lo ritiene uno scenario possibile, quota leggermente più alta in Italia (22%).

In linea con la media internazionale, inoltre, il 60% degli italiani sostiene che il 2023 sarà probabilmente l’anno più caldo mai registrato. Inoltre, il 38% si mostra ancor più pessimista ritenendo probabile che alcune zone d’Italia diventino invivibili a causa di un evento meteorologico estremo e il 41% afferma la possibilità che una catastrofe naturale colpisca una delle principali città.

Poche aspettative per quanto riguarda l’adozione di comportamenti sostenibili per affrontare il cambiamento climatico: poco meno della metà degli italiani (46%) si aspetta che le persone volino meno rispetto al 2019, prima della pandemia di Covid-19, e soltanto il 24% ritiene probabile che il numero di biciclette superi quello delle auto nella capitale.


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