Il mercato del libro consolida nel 2017 la fase di ripresa. É ancora il segno + quello che contraddistingue il settore nei primi otto mesi dell’anno, registrando nei canali trade (librerie, online – al netto di Amazon – e grande distribuzione organizzata) un fatturato per il libro di carta del +1% secondo i dati Nielsen per l’Associazione Italiana Editori (AIE). Resta ancora in campo negativo il dato a copie (- 1,3%, pari a circa 740mila copie di libri venduti in meno) anche se il calo risulta più contenuto rispetto al -3,9% dello stesso periodo dello scorso anno.

Performance che si abbinano a un rafforzamento sul piano internazionale, con un crescente peso dell’export (+ 3,8% nel 2016), con una maggiore capacità di proporre e vendere diritti degli autori italiani sui mercati stranieri (+11% nel 2016) e di realizzare coedizioni internazionali, soprattutto nel settore arte e bambini. E ancora con un progressivo maggior peso, nel mercato domestico, delle proposte degli autori italiani rispetto alle traduzioni dall’estero: oggi i titoli pubblicati e tradotti da una lingua straniera sono l’11,8% del totale, quando solo lo scorso anno erano il 17,6% e nel 2002 il 24%.

È con questi risultati che l’Italia si presenta da oggi alla Buchmesse, il più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti, in programma a Francoforte.

Il mercato, come evidenziato nel Rapporto sullo stato dell’editoria 2017 presentato alla Buchmesse, pur uscendo dalla crisi si ritrova a dover affrontare “il problema dei problemi”: il calo progressivo dei lettori di libri (-3,1% nel 2016). L’Italia registra infatti la più bassa percentuale di lettori a confronto con le altre editorie: la media italiana si attesta sul 40,5% nel 2016, ben al di sotto del 62,2% della Spagna, del 68,7% della Germania, del 73% negli Stati Uniti, dell’83% del Canada, dell’84% della Francia fino al 90% della Norvegia.

Si leva un sospiro di sollievo per il mercato ma la strada è ancora lunga”, ha commentato il presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi. “Bisogna lavorare molto per recuperare i livelli pre-crisi. E questo vale in primis rispetto al preoccupante dato di calo della lettura (-10% lettori dalla crisi)”.

Gli editori si stanno concentrando molto su questo tema operando un grande lavoro di squadra con le Istituzioni e le scuole. È da qui infatti, fin dall’infanzia e poi, progressivamente, in ogni ordine e grado, che il libro e la lettura devono diventare compagni quotidiani.

Esistono, ci dicono i dati, profonde differenze in relazione alle abitudini di lettura dei genitori: leggono il 65% dei ragazzi con genitori lettori, ma solo il 27% di quelli con genitori non lettori. I genitori ovviamente sono decisivi: sarebbe importante aiutare le famiglie con la detrazione fiscale dei libri, riconoscendo così nei fatti la centralità del libro.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)