Istat: stabile fiducia consumatori, ma scende quella delle imprese
A novembre 2016 il clima di fiducia dei consumatori rimane sostanzialmente stabile attestandosi a quota 107,9, rispetto allo 108,0 di ottobre, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese scende lievemente, da 101,7 a 101,4. Sono i dati comunicati da Istat. Tra le componenti del clima di fiducia dei consumatori, il clima economico si mantiene sostanzialmente stabile, mentre la componente futura registra una diminuzione; al contrario, sia il clima personale sia quello corrente migliorano. In diminuzione i giudizi e le aspettative sulla situazione economica del Paese, così come le aspettative sulla disoccupazione.
Per quanto riguarda il settore imprese, si registra un peggioramento della fiducia diffuso in tutti i comparti, eccetto il commercio, per il quale l’indice sale da 101,6 a 106,5.
“La fiducia non riparte. Dopo il calo di ottobre, a novembre l’indice di fiducia non si risolleva, e mostra un evidente deterioramento rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con un calo di 10,5 punti per i consumatori e 5,1 per le imprese. Il clima migliora solo nella grande distribuzione organizzata, trainato dalle attese per la stagione natalizia: ma le aspettative per Natale non contagiano il commercio tradizionale, che segna un netto peggioramento sul mese scorso, passando da 104,6 a 100,4”. Così Confesercenti commenta i dati Istat relativi alla fiducia di consumatori e imprese.
Secondo Confesercenti, il deterioramento dei giudizi delle PMI sulle vendite di novembre e quelli su vendite future, in discesa di 4 punti rispetto alle rilevazioni del mese scorso, rappresentano il segno di una certa sfiducia tra i negozi della rete tradizionale sull’esito ‘commerciale’ della prossima stagione natalizia. “Un sentimento influenzato dal rallentamento complessivo delle vendite, che a settembre hanno registrato il terzo calo mensile consecutivo”, spiega Confesercenti.
“Anche la ridiscesa in campo negativo dell’indice dei prezzi testimonia il momento di stallo ancora attraversato dalla nostra economia. Neanche il buon esito del Black Friday, quest’anno positivo per i piccoli retailer che vi hanno aderito, sembra poter invertire la tendenza. In particolare, per i piccoli commercianti, pesa l’aumento della concorrenza della grande distribuzione, che grazie alle liberalizzazioni e al sempre aperto sta conquistando sempre più le quote di mercato dei piccoli esercizi. Un dato che emerge chiaramente dalle vendite: nei primi nove mesi dell’anno la Grande Distribuzione Organizzata ha messo a segno un aumento dello 0,5%, mentre i piccoli un calo della stessa entità. Un evidente ‘trasferimento’ di quote dovrebbe farci riflettere sull’opportunità di tornare indietro su una deregulation che non ha eguali in Europa e che sta distruggendo la piccola imprenditoria del commercio”.