L’Istat registra a ottobre 2018 un aumento della fiducia dei consumatori confermando il trend positivo avviato a settembre. In particolare, l’Istituto stima un aumento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 116,1 a 116,6; l’indice composito del clima di fiducia delle imprese subisce invece un’ulteriore flessione, la terza consecutiva, passando da 103,6 a 102,6.

Segnali eterogenei provengono dalle componenti del clima di fiducia dei consumatori: si rileva un aumento solo per il clima futuro (da 120,3 a 121,5), mentre quello corrente diminuisce da 114,1 a 112,5, la componente economica resta sostanzialmente stabile (da 137,8 a 137,7) e il clima personale torna a diminuire da 109,3 a 108,7.

“La ripresa della fiducia delle famiglie e la valutazione positiva circa la situazione familiare rappresentano una buona notizia e uno spiraglio per i consumi nell’immediato futuro, ma è evidente che non basta, e il bicchiere è pieno solo a metà – commenta il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Dai consumatori giunge infatti un segnale di preoccupazione circa la situazione economica del paese, con una diminuzione delle attese per il futuro che potrebbe influenzare le scelte delle famiglie”. “Per tale motivo il Governo deve dare rassicurazioni a consumatori e imprese circa la tenuta dell’esecutivo e fornire segnali di stabilità per far risalire il clima di fiducia delle aziende” – conclude Rienzi.

Cauta anche Federconsumatori. Secondo l’associazione è opportuno sottolineare “come non vi siano i presupposti per tanto ottimismo: lo stato del sistema economico italiano e le prospettive future lasciano intravedere un periodo complesso e difficile per il nostro Paese, in cui con alta probabilità saranno le famiglie a pagare il prezzo della crisi in termini di mancata occupazione e difficoltà di accesso al credito/mutui. Per questo è importante ed urgente avviare con effetto immediato delle misure capaci di dare un nuovo slancio alla crescita, attraverso un piano di investimenti destinati allo sviluppo, alla ricerca, alla modernizzazione e realizzazione delle infrastrutture, nonché alla ripresa in termini reali, stabili e duraturi del mercato del lavoro”.

Per l’Unione Nazionale Consumatori i dati Istat “sembrano positivi”. Secondo Massimiliano Dona, Presidente dell’associazione, in realtà “Peggiora il dato relativo alle attese sulla situazione economica dell’Italia, da -4,4 a -5,8. In pratica gli italiani, dopo aver guardato a settembre con fiducia alla manovra e al futuro economico del Paese, i valori erano passati da -7,4 di agosto a -4,4 di settembre, in ottobre sono diventati più pessimisti”. E ancora. “Peggiora pesantemente anche il giudizio sulla situazione economica attuale dell’Italia, da -32,8 a -44,3. Insomma, sembra quasi che lo spread a 300 e le discussioni con l’UE non abbiano influito positivamente sulla valutazione degli italiani”. “In compenso – prosegue Dona.– migliorano il giudizio e le attese sulla situazione economica della famiglia, dati positivi più che attenuati, però, dalle attese sulla disoccupazione che precipitano da +18,2 a +12,9 e da quelle sulle opportunità di risparmio, sia attuali che future, che scendono entrambe” conclude Dona.


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