
Istat: ad aprile vendite al dettaglio in calo dello 0,4%. Consumatori: dati sconfortanti
Istat: ad aprile vendite al dettaglio in calo dello 0,4%. Consumatori: dati sconfortanti
Secondo i dati Istat, le vendite al dettaglio dei beni alimentari sono in aumento, calano quelle dei beni non alimentari. Rispetto ad aprile 2020, le vendite salgono del 30,4%. Consumatori: confronto falsato dalle chiusure dovute all’emergenza sanitaria
Secondo i dati Istat resi noti oggi, ad aprile le vendite al dettaglio scendono dello 0,4% in valore, rispetto a marzo. In particolare le vendite dei beni alimentari sono in aumento (+1,0% in valore e in volume), mentre diminuiscono quelle dei beni non alimentari (-1,5% in valore e -1,7% in volume).
Rispetto ad aprile 2020, invece, le vendite al dettaglio salgono del 30,4%. Un dato che – spiega Istat – mostra il risultato del confronto con le vendite di un mese, l’aprile dello scorso anno, caratterizzato dalle chiusure dovute alle misure di contrasto all’emergenza sanitaria.
Vendite al dettaglio, UNC e Codacons: dati deludenti
Per l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di “Dati deprimenti e sconfortanti”.
“È preoccupante che non ci sia alcun rialzo su marzo 2021 – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Il recupero annuo, infatti, è solo un’illusione ottica, visto che nell’aprile 2020, in pieno lockdown, c’era stato un tracollo annuo delle vendite del 26,3%, del 26,8% considerando gli indici aggiornati ad oggi. Insomma, andare meglio del peggio non può consolarci”.
Secondo uno studio dell’associazione sulla base dei dati Istat, le vendite – in aprile – non solo calano dello 0,4% rispetto a marzo 2021, ma sono inferiori sia nel confronto con quelle di febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown (con un gap del 3,5%) sia rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia (con un divario pari al 2,3%). Tale divario arriva, per il settore non alimentare, al 7,4%.
Anche per il Codacons l’andamento delle vendite al dettaglio è estremamente deludente.
Tale trend “Attesta in modo evidente come i consumi delle famiglie nel 2021 non ripartono – spiega il presidente Carlo Rienzi. – Il confronto col 2020 è ampiamente falsato dal lockdown totale registrato lo scorso anno, mentre i dati su base mensile sono impetuosi, e solo l’andamento degli alimentari è una voce positiva per il commercio”.
Assoutenti: sostegni insufficienti
Per Assoutenti, le famiglie italiane versano ancora in situazione di difficoltà economica a causa della crisi generata dal Covid e tagliano i consumi nei settori non indispensabili.
“Il commercio registra ancora una crisi sul fronte delle vendite, che ad aprile scendono del -0,4% rispetto a marzo – spiega il presidente Furio Truzzi. – La famiglie spendono solo per beni primari come gli alimentari, unica voce che registra un incremento delle vendite, mentre tagliano i consumi su tutti gli altri beni”.
“Una situazione che rispecchia le difficoltà economiche in cui versano milioni di famiglie italiane, impoverite dall’emergenza sanitaria e dalla decurtazione dei redditi, e dimostra come i sostegni elargiti finora si siano rilevati insufficienti, al punto che oggi il 60% dei nuclei denuncia difficoltà ad arrivare alla fine del mese, con effetti diretti sulle vendite e sui consumi”, conclude Truzzi.
