Editoria, Più libri più liberi: la libreria fisica è il luogo preferito in cui scegliere i libri
La libreria si conferma, saldamente, il principale canale di acquisto per i libri. Al punto da orientare le scelte di ben l’81% dei lettori (e rappresentare il 70% del mercato trade): nel dettaglio, 6 italiani su 10 (il 59% per la precisione) dichiarano che i libri letti nell’ultimo anno provengono da librerie di catena, 2 su 10 (il 23%) da quelle indipendenti, gli altri da quelle nei centri commerciali.
È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sulle nuove forme di consumo editoriale e culturale, realizzato in collaborazione con Pepe Research, presentata a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria che si è chiusa ieri.
La libreria è a tal punto il luogo di esplorazione, di informazione, di ispirazione che ci sono oltre 7 milioni di italiani (il 67% dei lettori) che dichiarano che per scegliere cosa comprare si affidano al negozio fisico, dove trovano i giusti stimoli, per poi eventualmente, finalizzare la spesa su Internet.
Oltre alle librerie fisiche, sempre più importanza acquistano le librerie online. Gli store on line Amazon e IBS sono indicati dal 32% dei rispondenti; se si aggiungono anche gli altri store on line si arriva al 40% delle indicazioni. Cresce, arrivando a conquistare il 4% dei lettori, anche chi dichiara di aver comprato libri in occasione di Fiere e saloni del libro.
Tra i fattori che più influenzano l’acquisto del cliente in libreria il 28% dei lettori (più di 1 su 4) dice di essere motivato da come il libro è esposto e presentato in libreria (il trovarlo esposto, il consiglio del libraio, la classifica della libreria, la presentazione in libreria). Il valore raggiunge il 40% (quasi 1 su 2) tra i forti lettori. I driver di acquisto in libreria, al netto del prezzo o dello sconto, sono il fatto di conoscere l’autore o il titolo (47%), l’esposizione del titolo (35%), la copertina (per il 21%), i consigli dei lettori e librai (12%) mentre la riconoscibilità del marchio editoriale è un fattore che incide per il 7% (ma che più che raddoppia per i forti lettori: 15%).
“Questi dati”, ha commentato il presidente del Gruppo dei Piccoli editori di AIE, Diego Guida, “ci confermano il valore della costruzione del programma professionale di Più libri più liberi in una serie di incontri che riguardano proprio l’accesso e la visibilità in libreria che resta il principale canale – oltre alle manifestazioni fieristiche dedicate – attraverso cui il lettore (forte e debole), o il cliente (abituale o occasionale), può scoprire la grande articolazione dell’offerta che viene prodotta e distribuita dal nostro segmento”.