Editoria di varia, AIE: si prevede un 2022 in lieve flessione. I prezzi dei libri rimangono stabili
Secondo i dati AIE presentati a Più libri più liberi, l’editoria italiana di varia chiuderà il 2022 in lieve calo. Tra i piccoli e medi editori crescono soprattutto i medi; recuperano le librerie fisiche
Il 2022 dell’editoria italiana di varia (romanzi e saggi a stampa venduti nelle librerie fisiche e online e nei supermercati) si prevede chiuda in lieve calo rispetto al 2021, con una flessione compresa tra l’1,1% e l’1,8%, per un valore delle vendite a prezzo di copertina compreso tra il miliardo e 676 milioni e il miliardo e 687 milioni.
La previsione a cura dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE), sulla base dei dati Nielsen BookScan dei primi undici mesi, è stata presentata oggi a Più libri più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria, in programma fino all’11 dicembre alla Nuvola e organizzata da AIE durante l’appuntamento “Come finirà questo 2022. Un anno che speravamo normale”, che ha aperto il ciclo di incontri professionali.
“Ancora una volta i dati mostrano quanta parte dell’editoria nazionale è fatta di realtà medio e piccole di grande vitalità ma che, al contempo, devono affrontare problematiche molto difficili, a partire dalla distribuzione – ha spiegato il vicepresidente di AIE e presidente del Gruppo piccoli editori Diego Guida –. Gli editori di taglia media trainano la crescita, ma al contempo è necessaria un’attenzione particolare a piccoli e microeditori che soffrono in modo del tutto speciale la difficile congiuntura economica”.
Editoria, i dati presentati a Più libri più liberi
Nei primi undici mesi il valore del mercato (venduto a prezzo di copertina) è stato pari a 1,268 miliardi, in calo del 2,3% rispetto al 2021 ma in crescita del 12,9% rispetto al 2019 pre-pandemia. Le copie vendute sono state 86,8 milioni, in calo del 2% rispetto al 2021 e in crescita del 14,5% rispetto al 2019. Tra i piccoli e medi editori crescono, in particolar modo, i medi.
Recuperano, inoltre, le librerie fisiche. In controtendenza rispetto alla media del mercato, infatti, nei primi undici mesi dell’anno le vendite nelle librerie fisiche sono cresciute dell’1,3% fino a 674,8 milioni. L’online flette invece del 5,3% a 532,9 milioni, la grande distribuzione del 12,7% a 60,7 milioni.
“La sostanziale tenuta delle vendite è un dato significativo che testimonia la capacità di reazione dell’editoria italiana. Il dato sulle vendite riflette la scelta responsabile degli editori di mantenere invariati i prezzi di copertina, a fronte dell’inflazione e di un’esplosione dei costi di produzione, a partire da quelli della carta e dell’energia. Esplosione dei costi che ovviamente pesa in modo particolare sui piccoli e medi editori – ha sottolineato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi –. Per questo è essenziale che venga riattivato per gli editori di libri il credito d’imposta sulla carta e mantenute le misure di sostegno alla lettura, a partire dalla 18App, in un momento in cui preoccupa la perdita di potere d’acquisto delle famiglie”.
Per quanto riguarda i generi più gettonati, nel 2022 gli italiani hanno scelto l’evasione: nei primi undici mesi, infatti, i romanzi di autori stranieri sono cresciuti del 9,1%, quelli degli italiani del 4,3%, i fumetti del 15,9%. La saggistica professionale invece cala del 13,3%, quella generale del 10,8%. Bambini e ragazzi del 2,5%. Tra i segmenti che meglio hanno performato nel 2022, i romanzi d’amore scritti da italiani (più 231%), le guide per la casa (più 130%), chick lit italiani (92%).
Secondo l’analisi AIE, infine, i prezzi rimangono stabili nonostante l’inflazione. Il prezzo medio del venduto si attesta a 14,62 euro, in calo dello 0,4% rispetto al 2021. Le novità a stampa pubblicate nell’anno sono 62.745, in calo del 2% rispetto l’anno precedente.