Con la crisi economica gli italiani rinunciano a carne e pesce, elettrodomestici e giornali, televisori, cure mediche e dentistiche. I consumi degli alimentari stanno scendendo, come certificato ieri dall’Istat, ma sono in calo anche i consumi di prodotti non alimentari e, dato allarmante, le cure dentistiche. A tracciare un bilancio dei dati disponibili è il Codici, che per voce del segretario nazionale Ivano Giacomelli commenta: “La situazione sta assumendo contorni decisamente critici. Ci auguriamo che le amministrazioni possano realmente e concretamente andare incontro ai cittadini, che si trovano sempre di più in difficoltà”.
Nel confronto con i primi sette mesi del 2012, le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell’1,6%. Nel confronto annuale, il calo riguarda sia i piccoli sia i grandi negozi: le vendite sono in flessione sia nella grande distribuzione (-0,4%) sia nelle imprese operanti su piccole superfici (-1,2%). Aumentano solo le vendite di cibo low cost nei discount alimentari (più 1%), mentre sette italiani su dieci hanno tagliato le spese per l’alimentazione. In particolare nel 2013 cala sensibilmente il consumo di carne, pesce, olio d’oliva e latte. La spesa alimentare delle famiglie è crollata complessivamente del 4%. Poi ci sono le flessioni di consumo nei settori non alimentari: Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-4,5%); Cartoleria, libri, giornali, riviste (-3,4%); Prodotti farmaceutici (-0,4%); Utensileria per la casa e ferramenta (-0,6%).
Le cure mediche non fanno eccezione e recentemente è stato lanciato l’allarme dai dentisti: ormai una famiglia su 3 non porta più i figli negli studi dentistici. E nel 2012 le richieste di apparecchi per correggere i denti dei bambini sono crollate del 40%.


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