Caffè e cacao, AACC: impennata di quotazioni e prezzi al dettaglio cambia le abitudini dei consumatori

Caffè e cacao, AACC: impennata di quotazioni e prezzi al dettaglio cambia le abitudini dei consumatori (foto Pixabay)

“A fronte dell’escalation delle quotazioni internazionali di caffè e cacao e delle ripercussioni sui prezzi al dettaglio, crollano in Italia le vendite di cioccolato e si registra una contrazione anche per il caffè“: lo affermano Adoc, Assoutenti e Federconsumatori, che, in rappresentanza delle associazioni del Cncu, commentano i dati presentati oggi al Mimit nel corso della riunione della Commissione allerta rapida convocata da Mister Prezzi, avente ad oggetto “l’approfondimento delle ragioni sottese alle dinamiche dei prezzi di alcuni prodotti coloniali, quali caffè, cacao e tè”.

Caffè e cacao, i rincari

In base ai dati presentati oggi – spiegano le associazioni – a febbraio 2025 le quotazioni del caffè Arabica risultano in aumento del +96,6% rispetto a febbraio 2024, e addirittura del +203% sul febbraio 2020. Il Robusta registra un aumento del 72,1% sul 2024 e addirittura del 287,3% sul 2020. Le quotazioni del cacao, invece, sono salite del +77,4% sul 2024 e del +262,9% sul 2020.

I prezzi al consumo del carrello della spesa composto da caffè, cacao e tè sono aumentati, solo nel periodo febbraio 2025/febbraio 2024, del +16,2% (dati Istat). Un andamento al rialzo dei listini che, per tali prodotti, prosegue da mesi e ha avuto effetti diretti sulle vendite.

“A fronte di una crescita dei volumi produttivi globali osserviamo un forte aumento dei costi della materia prima e dei costi di produzione, ma quello che davvero si nota è un aumento esponenziale dei prezzi al consumo, a dimostrazione del fatto che è necessario che tutti i passaggi della filiera siano oggetto di attente verifiche per scongiurare fenomeni speculativi che danneggiano in maniera evidente i consumatori – afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori -. E questa responsabilità della filiera incide di più sul prezzo finale delle misure di protezione ambientale che alcuni cercano di allentare con il pretesto degli aumenti a carico dei consumatori”.

Il calo delle vendite, cambiano le abitudini dei consumatori

Secondo i dati forniti oggi da Ismea – spiegano ancora le associazioni – le vendite registrano una sensibile riduzione nei supermercati e nei negozi alimentari: nel bimestre gennaio/febbraio 2025 il cacao segna una contrazione in volume del -11,7% rispetto allo stesso periodo del 2024 (-14,1% le vendite nell’intero 2024), il caffè del -2,1% (-3,3% nel 2024), le tavolette di cioccolato -5,6% (-5,2% nel 2024), i cioccolatini -12% (-7,4% nel 2024).

“La crisi delle materie prime ha avuto effetti diretti non solo sui prezzi al dettaglio, ma anche sulle abitudini di acquisto dei cittadini italiani, che comprano sempre meno cacao, cioccolata e caffè per difendersi dai rincari astronomici che hanno colpito tali prodotti – afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso –. Una situazione che assume i contorni dell’emergenza se si considera che in questi giorni negozi e supermercati sono invasi di uova di Pasqua e prodotti al cioccolato, che raggiungono prezzi al pubblico oramai superiori a 80 euro al kg, rendendo la Pasqua degli italiani sempre più salata e costringendo le famiglie a tagliare gli acquisti durante le feste”.

“La crisi morde sempre più persone e a farne le spese sono i più vulnerabili – conclude il vice Presidente Adoc, Alessandro Cafagna. – Acquistare prodotti dal costo più accessibile ma di bassa qualità rappresenta un danno alla salute dei consumatori ed alla loro consapevolezza che spesso, ignari della qualità dei prodotti utilizzati, acquistano questi prodotti “più economici”.


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