Mercato italiano del libro , si conferma trend di crescita per il 2016
l mercato del libro italiano torna ufficialmente a crescere dopo quattro anni di crisi. Il trend è oggi definitivamente positivo, come confermano tanto il 2015, quanto il primo semestre del 2016.
Secondo i dati Nielsen per l’Associazione Italiana Editori (AIE), si è registrato nei canali trade (librerie, librerie online, al netto di Amazon, e grande distribuzione organizzata) un +0,2% per il fatturato dei libri di carta. E’ ancora segno meno invece per le copie vendute, con -2,9% (circa 1,4milioni di copie di libri di carta vendute in meno), ma comunque un calo più contenuto rispetto al -5% dello stesso periodo dello scorso anno.
L’editoria italiana si presenta più forte grazie a nuove conferme positive: un crescente peso dell’export di diritti di libri italiani all’estero (+11,7% nel 2015), un progressivo maggior peso delle proposte degli autori italiani rispetto alle traduzioni dall’estero (che oggi scendono a quota 17,6%, mentre solo qualche anno fa erano al 23-24%), una forte crescita della produzione di titoli (+6,5% quelli di carta, +21% quelli ebook).
Crescono leggermente i prezzi di copertina dei libri di carta (+6% sul 2014, ma resta di 1,31 euro più basso rispetto al 2011), mentre calano ancora quelli degli ebook (-1,6%).
La grande sfida resta quella di allargare il numero dei lettori: la penetrazione della lettura di libri in Italia è cresciuta nel 2015 (42%), ma in confronto ad altri Paesi registra la peggiore perfomance: secondo le elaborazioni dell’Ufficio studi AIE, si registra il 62,2% in Spagna, il 69% in Francia, il 68,7% in Germania, il 73% negli Stati Uniti, l’84% in Canada, l’86% in Belgio, fino al 90% della Norvegia.
Il settore dell’editoria in Italia sembra sul punto di lasciarsi alle spalle il lungo periodo di flessione e punta a rafforzare la sua immagine nel panorama internazionale alla Buchmesse, la Fiera internazionale del libro di Francoforte, con uno Spazio Italia raddoppiato che ospita 107 editori, oltre il doppio del 2015. Tra questi, quelli di due Regioni in particolare: Lazio e Piemonte.
Una collettiva, organizzata da Ministero dello Sviluppo Economico, ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e AIE, per far partecipare sempre più editori italiani al più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti. Sono complessivamente 250 gli editori italiani presenti alla 68ma edizione della Fiera.
“Stiamo lavorando in modo importante su questo”, ha sottolineato il presidente di AIE, Federico Motta. “La nostra sfida sul piano industriale ci porta a investire sulle fiere, sull’internazionalizzazione delle nostre produzioni e sulla visibilità delle nostre case editrici. E lo stiamo facendo con qualche risultato, se ci è stato riconosciuto il coordinamento di un progetto europeo come Aldus che mette in rete le Fiere del libro, puntando a valorizzare la mobilità transnazionale delle opere letterarie europee e dei professionisti del libro attraverso eventi congiunti, networking e attività di formazione. Questo però non basta: occorre investire sui lettori, anzi far crescere un lettore nuovo. Lo stiamo facendo con #ioleggoperché, il progetto che dal 22 al 30 ottobre vuole sviluppare in tutta Italia le biblioteche nelle scuole e nelle aziende per rendere quotidiano il rapporto con i libri”.
“Il rafforzamento, che avviene con il concreto sostegno del Mise e dell’ICE Agenzia, della presenza italiana alla più grande rassegna editoriale del pianeta”, ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo Economico e al Commercio Internazionale Ivan Scalfarotto “è un modo per accompagnare i processi di innovazione e di internazionalizzazione di un settore strategico. Il nostro Governo, che ha fatto dell’investimento in cultura e formazione uno dei cardini della sua azione, guarda con attenzione agli sforzi dell’editoria italiana, che sta rispondendo nel modo giusto sia alla difficile congiuntura economica, sia alla delicata transizione tecnologica. L’aumento della cessione all’estero dei diritti di titoli italiani testimonia la crescente internazionalizzazione dell’editoria italiana, un obiettivo delle politiche di sviluppo dell’intero settore. In parallelo, assistiamo alla crescita degli autori italiani sul totale delle pubblicazioni, che rende il mercato meno dipendente dalle traduzioni, così come incoraggiante è la crescita del digitale e dei libri per ragazzi. A Francoforte si registra una vicinanza tra il Governo e gli editori italiani che non è né casuale, né occasionale”.