“Io leggo perché ovunque mi trovi ho sempre a disposizione una biblioteca: anche a scuola o sul luogo di lavoro”. È questa la speranza e, al tempo stesso, l’ambizioso obiettivo che si pone di raggiungere la nuova edizione del progetto #ioleggoperchè, la campagna di promozione del libro e della lettura organizzata da AIE (Associazione Italiana Editori) con il patrocinio del MiBACT (Centro per il libro e la lettura). Dati alla mano, la situazione delle biblioteche scolastiche italiane non è delle più rosee: patrimoni librari praticamente inesistenti (4,7 libri per studente; 0,1 libri nuovi per studente comprati in un anno) e spazi dedicati che non superano i 57 mq con 15 sedie (ovvero metà classe). Le informazioni risalgono al 2013 ma non c’ motivo di creder che qualcosa sia effettivamente cambiato, in meglio, in questi ultimi anni.
La situazione delle biblioteche aziendali non è molto diversa: laddove questa è presente, di solito contiene solo libri di carattere professionale mentre le pubblicazioni dedicate al puro “diletto” e stimolo intellettuale sono pressocchè nulle. Per quanto riguarda il mondo aziendale, un altro dato appare allarmante ed è quello secondo cui 1 manager su 2 non si dedica alla lettura di un libro neppure una volta l’anno. Su questo aspetto, Antonio Calabrò, del Gruppo tematico Cultura di Confindustria, ha sottolineato, nel suo intervento, come “la lettura e la diffusione della cultura sono fattori fondamentali per lo sviluppo e la crescita. A livello manageriale, non si può organizzare e far aumentare la produzione e la competitività senza conoscere il contesto e avere la curiosità di sperimentare”. Per l’edizione 2016 di #ioleggoperchè, l’idea è quella di sviluppare in ambito aziendale spazi idonei alla lettura, con testi di ogni tipo che i dipendenti possono anche prendere in prestito e portar a casa per leggerli in famiglia. Portare quindi la lettura nella quotidianità di tutte le persone, contribuendo alla creazione e allo sviluppo di centinaia di biblioteche scolastiche e aziendali è un passo che, a detta degli organizzatori della campagna, risulta fondamentale per aumentare anche il livello di competitività del Paese.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, ha rimarcato i segnali positivi di ripresa che provengono dal mercato della cultura: “Nel 2015”, ha detto il Ministro, settori come il cinema, il teatro, la musica e gli stessi libri hanno segnato un’inversione di tendenza che, seppure con piccole cifre, fa ben sperare”. “Il passo successivo”, ha aggiunto Franceschini, “sarà quello di creare sinergie all’interno dei singoli settori, così che la competizione diventi non una corsa tra rivali ma uno stimolo per lo sviluppo”.
E proprio la sinergia è la parola chiave della nuova edizione di #ioleggoperchè. L’allestimento e l’arricchimento delle biblioteche scolastiche e aziendali sarà ottenuto infatti grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nel mercato del libro, dagli editori fino ai fruitori finali. Infatti, in occasione di “Libriamoci”, le giornate dedicate alla lettura scolastica promosse dal MiBACT, in programma tra il 22 e il 30 ottobre 2016, le 1.000 librerie che hanno aderito al progetto daranno la possibilità ai cittadini di acquistare un libro per donarlo a una biblioteca. Dal conto loro, gli editori provvederanno a raddoppiare la dotazione di libri di quegli istituti scolastici che hanno ricevuto meno libri in regalo.


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