Varranno le stesse regole per i prodotti acquistati online e in negozio. I prodotti difettosi dovranno essere riparati o sostituiti, oppure ci dovrà essere un rimborso per il consumatore. Dopo la consegna, l’onere della prova in caso di prodotto difettoso è invertita in favore dei consumatori. E ci sono le prime regole per gli oggetti che incorporano elementi digitali, come i frigoriferi intelligenti. Questo il pacchetto di nuove tutele per i prodotti difettosi, sia online che offline, approvato dal Parlamento europeo in materia di protezione dei consumatori.

L’accordo raggiunto dagli europarlamentari dovrà ora essere confermato dalla Commissione IMCO per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo; successivamente la direttiva sarà messa ai voti in plenaria e sottoposta all’approvazione del Consiglio dei ministri dell’UE.

Cosa prevedono le nuove norme? Che sia comprato online o in negozio, per gli acquisti di prodotti difettosi varranno le stesse regole in tutta Europa.  L’accordo provvisorio trovato oggi tra Parlamento e Consiglio UE sulla direttiva sulle vendite di merci, spiega una nota del Parlamento europeo, assicura ai consumatori un elevato livello di protezione in tutta l’UE e permette di creare certezza giuridica per le società che intendono vendere i loro prodotti in altri Stati membri.

Le regole si applicheranno all’ecommerce e alle vendite in negozio. Quando un consumatore acquista un elettrodomestico, un giocattolo o un computer su Internet varranno le stesse norme che valgono per il negozio vicino casa. La direttiva comprende anche le merci con elementi digitali, come i frigoriferi intelligenti, le tv, gli smartphone. “I consumatori che acquistano questi prodotti – spiega il Parlamento europeo – potranno ottenere gli aggiornamenti necessari per un periodo di tempo ragionevole, in considerazione del tipo e dello scopo dei beni acquistati e dei contenuti digitali”.

L’obiettivo è quello di garantire diritti contrattuali essenziali in caso di malfunzionamento, con norme sull’eventuale rimborso, sui periodi di garanzia e sull’onere della prova. E dunque se il prodotto è difettoso, il consumatore può scegliere di farlo riparare o di sostituirlo gratuitamente. Avrà immediatamente una riduzione del prezzo o l’annullamento del contratto e, in alcuni casi, un rimborso: ad esempio se un problema persiste nonostante i tentativi da parte del venditore di riparare, o se la riparazione non è non fatto entro un tempo ragionevole, o se il difetto è di natura seria.

Sul lato venditore, questi sarà responsabile se il difetto compare entro due anni dalla vendita del prodotto al consumatore, ma gli Stati potranno introdurre o mantenere un periodo di garanzia legale più lungo. Fino a uno o due anni (a seconda del prodotto) dopo la consegna, l’acquirente non dovrà dimostrare che la merce è difettosa: l’onere della prova è quindi invertito a favore del consumatore. Oggi ad esempio, se il consumatore scopre che un prodotto comprato oltre sei mesi fa è difettoso, potrebbe dover dimostrare che il difetto esisteva già alla consegna. Secondo le nuove regole, invece, per un periodo di uno o due anni, il consumatore potrà richiedere un risarcimento senza dover dimostrare che il difetto esisteva al momento della consegna.

 

Notizia pubblicata il 29/01/2019 ore 17.36


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