Il mercato dell’automobile è in crisi e per vendere qualche vettura in più si moltiplicano le pubblicità di acquisti a rate: finanziamenti ad “anticipo zero e interessi zero” che danno l’illusione dell’acquisto facile. In realtà queste pubblicità non informano il consumatore sul vero costo del prestito, dato dal Taeg che spesso è scritto in piccolo e in posizioni poco leggibili.
Ci troviamo quindi di fronte ad una sorta di giungla senza regole, dove viene violata ogni legge sulla trasparenza, a cominciare dall’obbligo di evidenziare il Taeg più di qualsiasi altra voce. Ma non finisce qui perché oltre l’inganno pubblicitario, le cose non migliorano se si varca la soglia di un concessionario.
Altroconsumo ha condotto un’inchiesta sulle concessionarie di auto: a febbraio scorso ha visitato 60 concessionarie a Milano, Roma e Napoli nei panni di clienti interessati ad acquistare a rate un’auto del valore di circa 15.000 euro (durata: 48 mesi).
Ecco i risultati: informazioni su costi e condizioni del prestito dette a voce o scritte a mano sul preventivo dell’auto o dietro al biglietto da visita. Quasi nessuno ha dato il modulo (Ebic) con il Taeg (il vero costo del prestito comprensivo di tutte le spese) e i diritti dell’acquirente, previsti dalla legge.
Ed è andata ancora peggio nelle 15 concessionarie di auto usate: il modulo europeo è stato consegnato solo da un concessionario e il Taeg era sbagliato o non è stato comunicato nell’88% dei casi.
L’Associazione ha tentato anche la via del prestito personale in banca andando in 14 istituti di credito a chiedere i costi di un prestito di 7.000 euro e uno di 15.000 euro. Più della metà degli istituti subordina la concessione del prestito all’apertura del conto corrente. Una pratica scorretta, che Altroconsumo ha denunciato.
In questo contesto, comunque tra una concessionaria e l’altra ci sono offerte differenti ed è possibile risparmiare (certo facendo molta attenzione). Ad esempio, Altroconsumo ha verificato che comprando un’Honda Jazz 1400 in una concessionaria di Milano si spendono quasi 5 mila euro in più che a Napoli e anche le rate sono più salate: il 2,30% in più.  Per fare luce sui costi dei finanziamenti è possibile consultare il servizio online dell’Associazione.


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