Commissione Ue: Temu rispetti le leggi dell’UE a tutela dei consumatori
Secondo un’indagine realizzata a livello europeo, alcune pratiche utilizzate nella piattaforma Temu non rispettano la legislazione Ue per la tutela dei consumatori. L’azienda ha un mese per rispondere alle richieste della Commissione Ue
A seguito di un’indagine coordinata a livello europeo, pochi giorni fa la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (rete CPC) delle autorità nazionali competenti in materia e la Commissione europea “hanno notificato al mercato online Temu una serie di pratiche impiegate sulla piattaforma che violano le leggi Ue per la tutela dei consumatori“. La CPC ha ingiunto, quindi, all’azienda di allineare tali pratiche alla legislazione dell’UE in materia e ha chiesto di fornire alla rete ulteriori informazioni.
“L’indagine condotta dalla rete CPC – si legge nella nota della Commissione Ue dell’8 novembre – riguarda un’ampia gamma di pratiche incontrate dai consumatori nel fare acquisti su Temu, comprese quelle che possono indurli in errori o influenzare impropriamente le loro decisioni di acquisto. La rete CPC sta inoltre verificando se Temu rispetti gli obblighi di informazione specifici per i mercati online ai sensi del diritto dei consumatori”.
“L’azienda – spiega la Commissione Ue – dispone ora di un mese per rispondere alle conclusioni della rete CPC e proporre impegni per risolvere i problemi individuati. In base alla risposta, la rete CPC può avviare un dialogo con l’impresa. Se Temu non risponde alle preoccupazioni espresse dalla rete CPC, le autorità nazionali possono adottare misure di esecuzione per garantire il rispetto della legge, tra cui sanzioni sulla base del fatturato annuo dell’impresa negli Stati membri interessati”.
Temu, le problematiche rilevate nell’indagine
Come spiegato dalla Commissione Ue, “la Rete CPC ha identificato diversi tipi di pratiche problematiche su Temu, considerate come violazioni delle leggi europee sulla tutela dei consumatori”, come ad esempio: sconti falsi, per dare l’impressione che sui prodotti vi siano sconti che in realtà non ci sono; modalità di vendita che mettono i consumatori sotto pressione, ad esempio attraverso false affermazioni su forniture limitate o false scadenze di acquisto.
E, ancora, gamification forzata, per costringere i consumatori a giocare alla ruota della fortuna per accedere al mercato online, nascondendo informazioni essenziali sulle condizioni d’uso legate ai premi del gioco; informazioni mancanti e fuorvianti, ad esempio sul diritto dei consumatori di restituire i prodotti e ricevere rimborsi. Inoltre – sottolinea la Commissione – “Temu non informa preventivamente i consumatori che il loro ordine deve raggiungere un certo valore minimo prima di poter completare l’acquisto” e “fornisce informazioni inadeguate sull’autenticità delle recensioni pubblicate sul suo sito web. Le autorità nazionali hanno trovato recensioni che sospettano essere non autentiche“.
Infine, secondo l’indagine i consumatori non possono facilmente contattare Temu per domande o reclami.
La risposta dell’azienda
Come si apprende dall’Adnkronos, una portavoce di Temu ha dichiarato che l’azienda “riconosce le preoccupazioni sollevate dalla Commissione Europea e dalle autorità nazionali per la tutela dei consumatori e ribadisce il suo impegno a collaborare strettamente con le autorità competenti per affrontare eventuali problematiche e garantire il rispetto delle normative europee”.
La portavoce – scrive l’Adnkronos – ha sottolineato anche che “pur avendo ottenuto una crescente popolarità tra i consumatori in un tempo relativamente breve, siamo ancora una piattaforma giovane — con meno di due anni di attività nell’UE — e stiamo attivamente imparando e adattando alle esigenze locali. Collaboreremo pienamente con questa indagine, poiché riteniamo che tale scrupolosità avvantaggi i consumatori, i commercianti e la piattaforma a lungo termine”.