Niente multa dall’Antitrust per CityLife, la società che fa capo alle Generali che gestisce il nascente complesso residenziale sull’area della ex Fiera di Milano. Non ci sarebbe pubblicità ingannevole, come denunciato da Federconsumatori, ma soltanto perché la società ha presentato all’Antitrust, prima che terminasse il procedimento, un’impegnativa volta ad eliminare ogni pubblicità ingannevole e ogni pratica commerciale scorretta, con previsione di penali a suo carico e a favore degli acquirenti, nonché il rifacimento e adeguamento del sito web che commercializza e pubblicizza il quartiere CityLife. 
Federconsumatori ci tiene quindi a precisare che la decisione dell’Autorità, di non sanzionare CityLife ha una motivazione che dà ragione alle contestazioni dell’Associazione. Federconsumatori ha raccolto le segnalazioni degli acquirenti che hanno rogitato prima di dicembre 2013 e tra i quali è maturata la decisione di ricorrere all’Antitrust. Il motivo? Le presunte comunicazioni “ingannevoli” da parte di CityLife, che sul proprio sito web avrebbe – in sostanza – prospettato ai clienti una situazione diversa da quella reale per effetto dei ritardi nella consegna dei primi appartamenti, e perché lo stato di avanzamento dei lavori nella vasta area, interessata da diversi cantieri, è ancora ben lontano dall’ambientazione (futura) descritta sulla pagina Internet. Insomma, i primi proprietari di case che dovrebbero affacciarsi su un parco si sono ritrovati con vista su un enorme cantiere.
“Parlare di una sostanziale assoluzione di City Life è errato e forviante, come ha scritto un quotidiano milanese, la verità è diversa – scrive Federconsumatori in una nota – L’Autorità ha reso obblighi gli impegni assunti dalla Società, imponendole, entro 60 giorni l’applicazione, pena una sanzione fino a 5 milioni di euro! Una disinformazione siffatta non ce l’aspettavamo da taluna stampa; ci chiediamo – dichiarano Rosario Trefiletti, Presidente nazionale di Federconsumatori, e Giammario Mocera, Presidente di Federconsumatori Lombardia – quali ostacoli vi siano che non permettono di fare chiarezza”.
“Sarebbe bastato pubblicare le parti salienti del provvedimento dell’Autorità per riconsegnare la necessaria trasparenza sulla vicenda, permettendo al lettore di farsi una propria opinione, inoltre è ancora pendente un giudizio per le clausole vessatorie presenti, secondo noi, in gran numero nei contratti preliminari di vendita e nei rogiti. Quindi non c’è nessuna assoluzione. CityLife ha riconosciuto i modi errati di comunicazione e di vendita e perciò si tratta di un ravvedimento a fronte di una colpevolezza”.


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