Carnevale si conferma festa anti-crisi. Tra frappe, castagnole, chiacchiere e altri dolci tradizionali, il giro d’affari complessivo è di quasi 400 milioni di euro, con un bilancio di vendite leggermente superiore allo scorso anno. E’ quanto emerge da un’indagine sul Carnevale promossa da Assopanificatori, l’associazione di categoria che riunisce forni e pasticcerie Confesercenti, sulle imprese del settore.

“Di solito, i dolci tradizionali carnevaleschi non soffrono la crisi -spiega Davide Trombini, Presidente di Assopanificatori – è come se le persone scegliessero di concedersi qualche peccato di gola in più prima della Quaresima. Una concessione che gli italiani si sono permessi anche durante la fase più acuta della crisi, invogliati da un’offerta che si è andata ampliando negli anni, con creme al pistacchio o alla nocciola che vanno a guarnire ravioli e frittelle, assieme ai dolci tradizionali come frappe e castagnole, creando una proposta molto variegata”.
E questo nonostante quello del 2016 sia stato un Carnevale anticipato: quest’anno, infatti, la festività è caduta circa 10 giorni prima del 2015, creando una sovrapposizione  con la coda dei consumi natalizi e dell’Epifania. Il meteo ha giocato, invece, a favore della festa. Il fatto che il Carnevale quest’anno sia iniziato prima del solito non ha aiutato – conclude Trombini – Il clima, invece, è stato un vantaggio: l’inverno eccezionalmente mite ha portato alla moltiplicazione e al successo delle iniziative carnevalesche in Italia.  Un successo che si è riverberato non solo sui flussi turistici, ma anche sui consumi alimentari”.

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