Cacao, quotazioni record. Assoutenti: il cioccolato rincara e le barrette si riducono
Aumentano i prezzi del cioccolato, più 27% in tre anni. Mentre si riducono le barrette, che passano da 100 grammi a formati più piccoli
Nel 2024 è record per i prezzi del cacao. E a cascata ci sono ripercussioni pesanti sui consumatori: salgono i prezzi al dettaglio del cioccolato e dei prodotti alimentari a base di cacao. La tendenza era emersa già con i dolci di Natale e prosegue oggi con i prodotti a base di cioccolato, a partire dalle classiche barrette. Che stanno scendendo di grammatura e stanno riducendo il formato tradizionale: non è più da 100 grammi ma, in alcuni casi, è arrivato a 60 grammi.
Si riduce la barretta di cioccolato
Assoutenti torna sul rincaro delle materie prime e in particolare del cacao: nel 2024 le quotazioni internazionali hanno subito un incremento del 170% facendo balzare la materia prima a 11.241 dollari, con effetti a cascata su una moltitudine di prodotti di largo consumo. Così, spiega l’associazione, nell’ultimo anno tutti i prodotti alimentari a base di cacao hanno visto un sensibile aumento dei listini al dettaglio. “L’industria dolciaria – prosegue Assoutenti – è riuscita solo in parte ad assorbire i rialzi delle quotazioni, che sono stati scaricati sui consumatori finali: il prezzo medio di una barretta di cioccolato da 100 grammi è passato in Italia da 1,26 euro del 2021 a 1,60 euro del 2024, con un rincaro di circa il +27% in tre anni”.
«Ma c’è anche un’altra conseguenza negativa per i consumatori – spiega il presidente Gabriele Melluso – I produttori, al fine di contenere i costi, stanno gradualmente tagliando peso e dimensioni dei prodotti alimentari a base di cioccolato, al punto che la classica barretta venduta nei negozi e nei supermercati è scesa dal formato standard da 100 grammi a quello da 75 grammi, in alcuni casi quasi dimezzandosi a 60 grammi, senza però subire una analoga riduzione di prezzo. Un trend al rialzo delle materie prime che, purtroppo, sembra destinato a proseguire anche nel 2025, e che sta interessando altri prodotti di largo consumo come caffè, olio d’oliva e burro».
