Risparmiare si può, basta scegliere il supermercato meno caro. Se esiste concorrenza fra diversi punti vendita sullo stesso territorio, sul singolo prodotto il risparmio può arrivare anche al 160%. E così, su un paniere di spesa con prodotti di marca al supermercato, una famiglia di quatto persone che spende una media di 8300 euro l’anno può arrivare a risparmiare circa 2800 euro.

Si tratta solo di uno degli esempi che fa Altroconsumo lanciando la sua “mappa del risparmio” con un’analisi della spesa degli italiani, fatta confrontando supermercati, ipermercati e hard discount in 67 città italiane per vedere dove sia più conveniente realizzare gli acquisti di alimentari, freschi e confezionati e di prodotti per l’igiene personale e per la casa.

La spesa media degli italiani per alimentari, igiene personale e per la casa in un anno, per una famiglia media, secondo i dati Istat si attesta sui 6.300 euro, con il 20% dell’intero budget familiare ritagliato su questa voce. Dice Altroconsumo: “Grazie alla tensione concorrenziale tra insegne e punti vendita sul territorio sono possibili risparmi che su un singolo prodotto possono toccare punte del 160% e sul paniere di spesa con prodotti di marca al supermercato arrivare a ben 2.817 euro per una famiglia di quattro persone che ne spende 8.300 all’anno”.

In linea generale è il Nord Est, Veneto in testa, l’area che più permette di risparmiare. Insieme a Pordenone, si compra bene a Treviso e Vicenza dove si spende in media 5.900 euro, al di sotto della media nazionale. Dice Altroconsumo: “A Cuneo se si va nel super più conveniente anziché in quello più caro si possono risparmiare 1.284 euro in un anno; a Torino 1.246 euro; a Roma 1.200; mille euro a Milano. Più punti vendita, forbice dei prezzi che si amplia. Situazione opposta a Reggio Calabria, dove non solo il risparmio massimo è di poco superiore a 200 euro, ma dove nel punto vendita più economico si spendono quasi 6.400 euro, di più rispetto alla media nazionale”. Molto cara è anche Aosta, dove le possibilità di risparmio si fermano a 365 euro.  “Scarsa concorrenza significa sempre poca scelta e prezzi allineati”, commenta Altroconsumo.


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