Bankitalia: “Crescita stenta a riavviarsi”
Nell’area dell’euro la crescita rimane “contenuta, discontinua e diseguale tra paesi”. In Italia, il quadro è fragile nonostante alcuni segnali favorevoli: la crescita “stenta a riavviarsi”, i segnali di miglioramento nelle condizioni del credito sono ancora marginali e incerti. Le proiezioni dicono che il PIL crescerebbe attorno allo 0,2% nella media dell’anno, con rischi al ribasso, per poi aumentare dell’1,3% nella media del 2015. L’inflazione sarebbe pari allo 0,4% nel 2014 e risalirebbe allo 0,8% l’anno prossimo. In sintesi: una prospettiva di ripresa moderata ma molto incerta, legata all’esistenza di politiche nazionali ed europee a sostegno della crescita.
È il quadro che emerge dal Bollettino economico della Banca d’Italia pubblicato oggi, che dopo un’analisi del quadro dell’economia globale – negli Stati Uniti la crescita è ripresa, in Cina si è interrotto il rallentamento che c’era stato, ma sono aumentati i rischi legati alle tensioni geopolitiche nei paesi che producono petrolio – passa a fotografare la situazione europea. “Nell’area dell’euro la crescita rimane contenuta, discontinua e diseguale tra paesi – scrive Bankitalia – L’inflazione ha continuato a flettere più di quanto atteso, anche al netto delle componenti più volatili come energia e alimentari. Secondo le ultime proiezioni dello staff dell’Eurosistema, l’inflazione si manterrebbe bassa anche nel prossimo biennio, su un livello non coerente con la definizione di stabilità dei prezzi”. La Banca d’Italia ricorda le recenti misure varata dalla BCE: “Il Consiglio direttivo della BCE è intervenuto per allentare ulteriormente le condizioni monetarie e sostenere l’erogazione del credito. Per la prima volta il tasso di interesse applicato sui depositi delle banche presso l’Eurosistema è diventato negativo, per incentivare la circolazione della liquidità e contrastare l’apprezzamento del cambio. Le banche potranno accedere a nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine, erogate a condizioni vantaggiose, ma subordinate all’espansione del credito a famiglie e imprese. Il Consiglio ha ribadito di essere pronto a varare ulteriori misure di stimolo, come un programma di acquisto di titoli, qualora le prospettive per l’inflazione nel medio periodo lo rendano necessario”.
In Italia è tutto molto incerto. “In Italia stenta a riavviarsi la crescita”, sottolinea Bankitalia, nonostante ci siano alcuni segnali favorevoli relativi al miglioramento della fiducia di famiglie e imprese. In particolare, “i consumi delle famiglie sono cresciuti per la prima volta dall’inizio del 2011, anche se marginalmente. Sono aumentati anche gli investimenti in macchinari e attrezzature, che rispondono rapidamente al mutare delle prospettive della domanda. Le rilevazioni qualitative degli ultimi mesi registrano un miglioramento dei piani di investimento, più marcato nell’industria”, rileva il Bollettino. I consumi delle famiglie sono aumentate debolmente all’inizio dell’anno e ora sarebbero stabili; la spesa delle famiglie residenti è cresciuta marginalmente dello 0,1%, per la prima volta dall’inizio del 2011. Nello stesso periodo il reddito disponibile ha continuato a ristagnare ed è rimasta invariata la propensione al risparmio delle famiglie, che si attesta al 10%, sui livelli della seconda metà del 2013. Di conseguenza, afferma Bankitalia, “in prospettiva gli indicatori congiunturali delineano un quadro ancora incerto per i consumi delle famiglie”.
L’inflazione è prossima allo zero (a giugno si attesta allo 0,2%), si è arrestato il calo dell’occupazione ma è aumentato ancora il tasso di disoccupazione. Il credito migliora lentamente e “i sondaggi più recenti presso le imprese indicano un’attenuazione delle difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari; i prestiti al settore privato continuano però a ridursi, risentendo anche del debole quadro congiunturale”.
Sulla base di queste indicazioni, le proiezioni di Bankitalia indicano una crescita incerta che dipende dal rafforzamento della domanda interna e dall’attuazione di politiche a sostegno della crescita. Scrive la Banca d’Italia: “Le proiezioni per l’economia italiana nel biennio 2014-15 presentate in questo Bollettino prospettano una ripresa moderata, non esente da significative incertezze. Il PIL crescerebbe attorno allo 0,2 per cento nella media dell’anno in corso, con rischi al ribasso; aumenterebbe dell’1,3 nella media del 2015. L’inflazione sarebbe pari allo 0,4 per cento nel 2014 e risalirebbe allo 0,8 l’anno prossimo. Il graduale ritorno alla crescita presuppone un andamento favorevole degli scambi internazionali e un rafforzamento della domanda interna, in particolare degli investimenti, cui contribuirebbero l’affievolirsi degli effetti restrittivi dell’aggiustamento di bilancio degli anni precedenti, il diradarsi dell’incertezza, l’ulteriore attenuazione delle tensioni finanziarie. La domanda interna beneficerebbe anche dei provvedimenti di sostegno ai redditi da lavoro più bassi e dei pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica amministrazione”.
Tutto questo, in un’ottica di politiche a sostegno della crescita. “Il quadro prospettico qui delineato presuppone la coerente attuazione delle misure nazionali di politica economica volte a sostenere la crescita e supportare la fiducia di famiglie e imprese; presuppone altresì il consolidarsi della ripresa nell’intera area dell’euro – precisa Bankitalia – Non vanno sottovalutati i rischi che potrebbero derivare da una crescita meno robusta nelle economie emergenti, anche a seguito delle tensioni internazionali, e dalla possibilità che si rivelino transitorie le condizioni eccezionalmente favorevoli sui mercati finanziari. Resta essenziale, in questo contesto, preservare nel medio periodo il mantenimento della stabilità delle aspettative di inflazione sottostanti alla formazione dei prezzi e dei salari”.