Il Codacons festeggia i 40 anni di attività e lancia un proprio canale televisivo sul digitale terrestre (695 dtt Lazio): palinsesto tutto dedicato alle tematiche dei consumatori attraverso interviste, approfondimenti e inchieste. Una su tutte: l’intervista esclusiva rilasciata dal Capitano della Costa Concordia Francesco Schettino che spiega alcuni “particolari inediti” del drammatico incidente accaduto il 12 gennaio 2012 di fronte all’isola del Giglio. 
C’è qualcosa di quella notte di cui non si è parlato tanto: l’errore del timoniere. Schettino ne racconta i particolari nell’intervista concessa al Presidente del Codacons Carlo Rienzi, di cui è stato proiettato un estratto oggi durante l’evento organizzato dall’Associazione presso lo Stadio di Domiziano: una volta accortosi dello scoglio e della difficoltà nell’evitarlo, il Capitano ha dato ordine al timoniere di girare di 20 gradi a sinistra. Ordine peraltro registrato dalla scatola nera, che però non è stato rispettato in quanto il timoniere ha virato a destra. E c’è un esperimento scientifico che ha ricostruito il momento dell’impatto e cosa sarebbe invece successo se la nave avesse girato a sinistra: avrebbe soltanto strisciato lo scoglio con la parte finale dell’imbarcazione.
Schettino, presente all’evento organizzato dal Codacons, ha sottolineato che, al di là degli atti processuali, che sono ovviamente diversi dalla sua ricostruzione, c’è un altro elemento da considerare e cioè il fatto che il Capitano della nave da crociera è un po’ come il Presidente della Repubblica e sarebbe potuto restare anche in cabina.
In poche  parole la posizione di Schettino, cui il Codacons ha dato voce per “onore di cronaca”, è quella di tirare in ballo anche altre responsabilità che sono state facilmente liquidate (ad esempio con il patteggiamento di Costa Crociere) e che invece sono fondamentali in quello che è successo.
“La nostra intervista al Capitano Schettino non ha lo scopo di difenderlo, anche perché noi siamo presenti nel processo dall’altra parte, come difensori delle vittime – ha precisato Rienzi – Quello che a noi non va bene, proprio per rispetto al grande lavoro che abbiamo fatto per migliorare la sicurezza degli oltre 2 milioni e mezzo di italiani che ogni anno vanno in crociera, è che non vengano processati anche gli altri responsabili dell’incidente, come la compagnia Costa Crociere. Non sarà un caso che i giornali guadagnano un sacco di soldi grazie alla pubblicità delle crociere?”
di Antonella Giordano
@Anto_Gior


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