Non c’è pace per i viaggiatori che si spostano in treno. Se i treni pendolari sono notoriamente in ritardo e sovraffollati, fra qualche mese i cittadini si ritroveranno a dover scegliere solo fra regionali e Alta Velocità: dieci Intercity usciranno infatti dalla rete ferroviaria alla fine di giugno per essere in parte sostituiti da servizi di trasporto locali. Questo quanto annunciato dal sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro.
L’annuncio è stato dato rispondendo a un’interpellanza urgente alla Camera ed è subito rimbalzato sui media, tanto che il Codacons sferza: “Vergogna”. Secondo quanto ha spiegato Del Basso De Caro, “Ferrovie dello Stato ha riferito che la quota di intercity effettuati a mercato, che percorrono principalmente la linea dorsale tra Roma e Firenze e servono varie destinazioni, da Milano, Trieste/Venezia sino a Roma/Napoli/Salerno, sono collegamenti che svolgono spesso, per buona parte, un servizio di cabotaggio, servendo flussi pendolari che li utilizzano per tratte limitate, sostanzialmente paragonabile a quello del trasporto ferroviario locale gestito dalle regioni. Questi treni presentano un rapporto costi/ricavi fortemente negativo, con perdite rilevanti e, considerata l’insostenibilità di tale situazione, Trenitalia ha comunicato al ministero dei Trasporti la sua intenzione di sospenderne l’effettuazione in regime di mercato”. Già due Intercity che collegano Roma e Milano sono stati soppressi dal primo marzo scorso. Per il servizio relativi agli altri Intercity, non compresi nel contratto di servizio con lo Stato (cinque coppie) “il Mit ha avviato uno studio finalizzato ad individuare le alternative possibili”, ha detto il sottosegretario, e come primo risultato, “nelle more degli approfondimenti tecnici volti, sono stati acquisiti la disponibilità e l’impegno da parte di Trenitalia a mantenere i suddetti Intercity a mercato almeno fino al mese di giugno, cioè fino al nuovo orario estivo”.
Sale sulle barricate il Codacons, per il quale non è affatto vero che gli Intercity servano solo i flussi pendolari su tratte limitate e siano dunque paragonabili al trasporto locale. “È solo una scusa per eliminarli e per completare la strategia di Moretti di costringere gli italiani a prendere i treni super veloci, pur se non hanno alcuna necessità di dover raggiungere una destinazione a tempo di record, pagando prezzi sempre maggiori, esorbitanti- commenta il Codacons – È con questa strategia, infatti, che in questi anni i viaggiatori sono stati progressivamente costretti a passare dagli Espressi agli Intercity, dagli Intercity agli Eurostar, dagli Eurostar ai Frecciarossa, pagando sempre più soldi per gli stessi identici viaggi. Se gli Intercity fossero rami secchi, e così non è, lo sarebbero solo perché ce li hanno fatti diventare, mettendoli in orari improbabili, con orari d’arrivo inutilizzabili. Se una persona deve andare da Milano a Roma per partecipare ad una riunione in mattinata, non ha alternative praticabili ai treni super veloci”.


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