Piano casa e interventi per la scuola, Adoc: “Bene le misure del Governo”
L’Adoc valuta positivamente le misure adottate ieri dal Consiglio dei Ministri a favore della scuola e dell’emergenza abitativa. Per riqualificare le scuole italiane è stato stanziato un piano d’investimenti di circa 3,5 miliardi di euro, mentre il Piano casa messo a punto dal Ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi impone un rapido avanzamento delle politiche a sostegno delle famiglie prevedendo affitti concordati, alloggi popolari tramite un piano di recupero di immobili ex Iacp e edilizia sociale.
“I 3,5 miliardi di euro e 10mila interventi previsti per la messa in sicurezza delle scuole rappresenta un buon inizio per il processo di rinnovamento e risanamento del sistema scolastico – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – Inoltre, occorre intervenire subito per ridurre i costi sostenuti dalle famiglie, prevedendo importanti detrazioni fiscali significative sull’acquisto di libri scolastici e materiale didattico, alla pari di quanto previsto per i costi sostenuti per le iscrizioni ai corsi, e almeno fino alla fine della scuola dell’obbligo. Oggi in media una famiglia spende 250 euro l’anno per l’acquisto dei libri per ogni figlio più l’eventuale corredo e altri materiali, superando anche il tetto dei 400 euro annui. Una spesa eccessiva, che mette in difficoltà il 40% circa delle famiglie. Va realizzato un sistema di aiuti e detrazioni che si avvicini al modello scandinavo, dove le spese per i materiali didattici sono completamente a carico dello Stato. Investire sulla scuola, sulla formazione, sulla cultura, è fondamentale e irrinunciabile. Ma se non vengono forniti alle famiglie, ai cittadini gli strumenti più idonei per lo sviluppo si rischia di rimanere indietro, senza possibilità di ripresa.”
Sul piano casa, la valutazione dell’Adoc è positiva perché “la casa rappresenta una spesa enorme, quasi ingestibile per le famiglie italiane, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa”. “Mediamente i costi di affitto e bollette assorbono il 61,4% del reddito disponibile netto mensile, quasi l’8% in più della media europea. Per quanto concerne i costi di affitto, in Italia si spendono al mese circa 100 euro in meno rispetto alla media europea, ovunque tranne che in Spagna i costi sono più alti. Ma la differenza è che ogni mese la rata d’affitto “sottrae” oltre la metà dello stipendio di un singolo lavoratore, mentre ad esempio in Germania l’impatto non supera il 38%.
“Per questo accogliamo positivamente il piano casa che prevede bonus e agevolazioni per l’acquisto e il pagamento dell’affitto, nonché progetti di housing sociale – afferma Santini – In Paesi come Francia, Inghilterra e Olanda il 17-18% delle abitazioni sono in housing sociale, con costi contenuti per sostenere il diritto di alloggio a famiglie e cittadini meno abbienti. In Italia invece questa soluzione è prevista solo nel 5% dei casi. Occorre garantire un’alternativa credibile per le famiglie meno abbienti, che non hanno casa né possono pensare di comprarla, soprattutto nelle grandi città. Crediamo che questo possa essere un investimento sia sociale sia economico, che andrebbe incontro alle richieste delle famiglie più in difficoltà e ridarebbe fiato a un mercato, quello immobiliare, in forte crisi”.