Fermare la violenza contro le donne: è il tema al centro della mobilitazione che Amnesty International organizza per domani, con una mobilitazione in tutta Italia. Nelle strade e nelle piazze saranno infatti allestiti banchetti in cui attivisti e cittadini realizzeranno fiori di carta multicolori per dire “basta” alla violenza contro le donne. Gli origami personalizzati con messaggi di solidarietà e sostegno saranno consegnati alle autorità italiane il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, insieme alle firme raccolte in calce a una petizione indirizzata ai presidenti di Camera e Senato e al presidente del Consiglio.
“La violenza sulle donne è uno scandalo dei diritti umani. Fermarla è urgente e necessario”, sottolinea l’associazione, che in difesa delle donne sta svolgendo una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi tramite SMS solidale al 45599. Fino al 16 marzo, sarà possibile donare 1 euro inviando un SMS al numero 45599 da tutti i cellulari personali Tim, Vodafone, Wind, 3, CoopVoce, PosteMobile e Noverca oppure 2/5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e TWT.
“La violenza domestica è un crimine che in Italia non viene denunciato in oltre il 90 per cento dei casi. A infliggerla sono gli uomini di casa, mariti, compagni, fidanzati, padri e a esserne vittime sono sempre le donne. Di queste, oltre 100 ogni anno vengono uccise per mano di un uomo. Nella maggior parte dei casi il colpevole è un partner o un ex partner, solo in rare circostanze si tratta di uno sconosciuto – spiega Amnesty – Attraverso la campagna, Amnesty International intende sollecitare le istituzioni a promuovere una legge specifica sulla parità di genere, il finanziamento e l’aumento dei centri d’accoglienza per le vittime di violenza e un adeguato coordinamento tra la magistratura, la polizia e gli operatori sociosanitari. Intende inoltre realizzare attività che favoriscano una maggiore sensibilizzazione della società civile, delle istituzioni scolastiche e degli organi di informazione per una rappresentazione non stereotipata e non discriminatoria delle donne”.


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