Cyberbullismo, all’ospedale Gemelli un ambulatorio per vittime e bulli
Quattro minori su dieci sono testimoni di atti di bullismo verso coetanei. Con il cyberbullismo la crescita dei disagi subiti è esponenziale ma non tutti gli atti di cyberbullismo vengono denunciati: secondo una recente ricerca presentata per il Safer Internet Day il 15% dei ragazzi presi di mira rivela di non confidarsi con nessuno. Per contrastare e prevenire il fenomeno apre i battenti al Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma un ambulatorio dedicato all’ascolto e alla cura delle vittime del cyberbullismo, fenomeno in crescita in tutta Italia.
Dalle offese virtuali scaturiscono danni reali, e l’obiettivo dell’ambulatorio è quello di aprire uno spazio di cura e di riabilitazione sia per le vittime sia per i cyberbulli. Coordinato dal dottor Federico Tonioni, dell’Istituto di Psichiatra e Psicologia dell’Università Cattolica di Roma, l’ambulatorio sarà dedicato alla prevenzione e alla cura psicologica delle giovani vittime da cyberbullismo, estendendo questa funzione alla riabilitazione di adolescenti aggressivi con disturbi comportamentali e tendenza antisociale. L’iniziativa nasce in collaborazione con la Polizia di Stato.
La cura e la riabilitazione saranno svolte attraverso psicoterapia e terapia di gruppo, con uno spazio di ascolto anche per i genitori. L’ambulatorio sarà a disposizione non solo delle vittime, ma anche dei cyberbulli. “Con le vittime – spiega lo psichiatra Tonioni – il focus di intervento farà riferimento alla capacità del giovane di gestire la propria aggressività, di solito trattenuta, per poter costruire il proprio spazio nel mondo e dotarsi degli strumenti per evitare di rendersi ‘disponibili’ a essere perseguitati. Con i bulli invece il focus dell’intervento farà riferimento alla capacità di diventare empatici, evocando sentimenti di colpa con lo scopo di lavorare sull’affettività”.
Violenze psicologiche, insulti e offese online, che caratterizzano il cyberbullismo, rappresentano un fenomeno in crescita. In una ricerca realizzata da Save the Children, in collaborazione con Ipsos lo scorso anno, si evidenzia come 4 minori su 10 siano testimoni di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti “diversi” per aspetto fisico (67%), per orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%). Non tutti gli atti di cyberbullismo vengono denunciati, evidenzia la ricerca realizzata da Ipsos per il Safer Internet Day di quest’anno: se il 69% dei giovani under 18 anni considera questo fenomeno il pericolo maggiore, c’è una percentuale pari al 15% che non si confida con nessuno quando viene preso di mira. Quando vengono chiamati a indicare le principali conseguenze di atti di cyberbullismo, il 69% dei ragazzi e delle ragazze indicano l’isolamento e la perdita della voglia di uscire e frequentare gli amici, il 62% il rifiuto ad andare a scuola, a fare sport o altro, il 53% l’insorgere della depressione, il 45% il chiudersi nel silenzio e il rifiuto a confidarsi.
Tutto questo in un contesto caratterizzato da un’ampia diffusione delle tecnologie. “Il fenomeno – spiega una nota del Gemelli – è ancora più pericoloso se pensiamo che il 62% dei bambini ha a disposizione un telefonino proprio, contro il 35,4% che ne è sprovvisto e che il 44,4% dei bambini acquisisce un cellulare tra i 9 e gli 11 anni. Questo può darci un’idea della potenziale espansione del fenomeno”.
“Il bullismo online è ormai riconosciuto come primaria fonte di angoscia e potenziale psicopatologia per gli adolescenti nativi digitali – dichiara il professor Tonioni – Immagino quindi che qualsiasi struttura che si occupi di psicopatologia adolescenziale debba fare i conti con questo disagio emergente. L’esperienza appresa nella cura della dipendenza da internet ci consente di approcciare ogni forma di psicopatologia web-mediata con un’idea precisa sulla gestione che gli adolescenti fanno delle emozioni, dell’aggressività e delle condotte sessuali, quando sono online – afferma lo psichiatra – Inoltre la riabilitazione affettiva dei cosiddetti bulli penso possa avere tra i giovani una risonanza particolare, perché configura anche per gli adolescenti eccessivamente aggressivi un’idea di disagio psichico e sofferenza cui va dato uno spazio”. Uno spazio di ascolto sarà dedicato anche ai familiari di vittime e di cyberbulli.
Nell’ambito dell’iniziativa, è stato immaginato un sito web dedicato all’ascolto online a distanza o la creazione di una specifica pagina sui social media, come Facebook, in sinergia con la pagina della Polizia Postale www.facebook.com/unavitadasocial – e il profilo Twitter – @unavitadasocial, già attivi dallo scorso 22 gennaio.
L’Ambulatorio per il cyberbullismo fa riferimento al Day Hospital di Psichiatria e Farmacodipendenze del Gemelli e all’Istituto di Psichiatria e Psicologia dell’Università Cattolica di Roma. Per accedere all’Ambulatorio è necessario prenotare una visita, telefonando da lunedì a venerdì, dalle ore 11 alle ore 13, al numero 06.30154122.