Giovani e web, parte la campagna “Se mi posti ti cancello”
“Si parla delle gioie e dei dolori del web. Raccontiamo insieme come vanno le cose in Rete”. Con l’invito ad aprirsi per non sentirsi soli sul web, e l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani all’uso della Rete, viene lanciata a Roma la campagna “Se mi posti ti cancello”, rivolta agli adolescenti, perché raccontino la loro “vita digitale” attraverso un video che darà poi vita a una web serie. L’iniziativa si svolge in occasione del Safer Internet Day.
Il target della campagna è rappresentato da adolescenti e preadolescenti (dagli 11 ai 16 anni) per dare voce a quella parte sempre più ampia del loro quotidiano che si svolge “online”. E nella quale non c’è solo la condivisione di amicizie ed esperienze: online si rischia infatti di incappare facilmente nel cyberbullismo, non a caso considerato il pericolo maggiore dal 69% dei ragazzi al di sotto dei 18 anni. E quando si viene presi di mira, il 15% rivela di non confidarsi con nessuno. I dati sono della ricerca “Safer Internet Day study: il cyberbullismo”, realizzata da Ipsos per Save the Children. Da queste emerge l’ampiezza con cui i giovani fanno uso di Internet: il 23%degli under 18 in Italia trascorre tra le 5 e le oltre 10 ore in Rete (+4% rispetto al 2013), l’8% è connesso 24 ore su 24; il 44% non ha bisogno di una postazione per connettersi ma lo fa da qualsiasi posto, grazie alla diffusione del wifi e di dispositivi internet mobili come gli smartphone, posseduti dall’85% di under 18. La rete è dunque il luogo della socialità ma anche dei rischi che arrivano dal cyberbullismo: secondo il 69% di adolescenti e preadolescenti questo rappresenta la principale minaccia nella propria vita.
Per questo oggi, in occasione del Safer Internet Day – la giornata istituita dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma Safer Internet, per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media tra i più giovani – viene lanciata la campagna “Se mi posti ti cancello”, un’iniziativa del progetto Generazioni Connesse – Safer Internet Center italiano, il partenariato composto da alcune tra le principali realtà italiane che si occupano di promuovere fra i minori un uso consapevole dei Nuovi Media (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia Postale e delle Comunicazioni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino), coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e co-finanziato dalla Commissione Europea. Lo spot lanciato online dal Teatro La Cometa di Roma è un invito rivolto a circa 200 studenti delle scuole romane (e idealmente a tutti gli adolescenti) a raccontare la propria vita online in un video: successivamente una web serie accoglierà e svilupperà riflessioni e idee dei ragazzi stessi.
Il web rappresenta infatti una sfida e, analizzando le ricerche presenti, emerge il forte rischio di chiudersi davanti a problemi quali il cyberbullismo: alla domanda i tuoi coetanei come si comportano se qualcuno li “prende di mira”, il 15% dei ragazzi risponde che non si confida con nessuno, il 28% ne parla con i genitori, il 41% con gli amici. Quando vengono chiamati a indicare le principali conseguenze di atti di cyberbullismo, il 69% dei ragazzi e delle ragazze indicano l’isolamento e la perdita della voglia di uscire e frequentare gli amici, il 62% il rifiuto ad andare a scuola, a fare sport o altro, il 53% l’insorgere della depressione, il 45% il chiudersi nel silenzio e il rifiuto a confidarsi. Sono reazioni non positive che rischiano di impedire strategie più semplici, come quella di cancellare un post indesiderato o un nominativo dalla propria lista di amicizie: “Se mi posti ti cancello”, appunto.
“La rete è un amplificatore straordinario della realtà, è una lente d’ingrandimento di umane virtù e debolezze – ha detto l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora – Occorre vigilare sugli eccessi e sui pericoli, investire nella scuola, nella cultura, aiutare i genitori e gli operatori sociali. Ma più di ogni altra cosa è necessario accrescere la consapevolezza dei ragazzi, tra spirito critico e condivisione di valori, rafforzando le occasioni di dialogo e l’ascolto.” Allo stesso tempo, i giovani sono consapevoli dell’importanza del dialogo: “Ben tre quarti dei ragazzi intervistati infatti dichiara che parlare con qualcuno può essere utile in caso di difficoltà incontrate sul web – afferma il direttore generale di Save the Children Valerio Neri – La campagna “Se mi posti ti cancello” utilizzerà questa leva per promuove il dialogo con gli adulti e la condivisione con i pari, utilizzando strumenti e linguaggi familiari ai ragazzi e alle ragazze”.
Aggiunge Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro: “La sicurezza della rete va affrontata con responsabilità tutti insieme: bambini, adolescenti, genitori, educatori, istituzioni, mondo delle aziende, per dare risposte concrete al problema. Il web è infatti un moltiplicatore di possibilità, ma anche un volano di rischi latenti. Dobbiamo educare i ragazzi a muoversi con attenzione su internet senza frenarne l’entusiasmo ma non sottovalutando i pericoli che questo approccio comporta”. E in questa sfida i consumatori fanno la loro parte, aggiunge il presidente del Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo: “Anche il mondo dei consumatori scende in campo per promuovere un uso consapevole della rete per le nuove generazioni, cittadini di domani. Genitori e insegnanti hanno un ruolo di primo piano in questo, ma sono soprattutto i più giovani a dover fare gruppo per sfruttarne appieno le possibilità ed evitare potenziali pericoli”. Aggiunge Antonio Apruzzese, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni: “In questa importante giornata dedicata alla sicurezza nel web, ribadiamo quanto sia importante ‘condividere’: dare voce insieme, grandi e piccoli, a ciò che la rete offre di bello ma anche far emergere il negativo che da essa può scaturire. Uscire dal silenzio significa sfruttare l’effetto amplificatore della comunicazione che la Rete Internet offre per proteggere e difendere i più deboli, sempre.”