Scoppia il caso “agenzie di rating”: dal Financial Time ieri si è appreso che la Corte dei conti ha aperto un’istruttoria sul comportamento delle tre maggiori agenzie di rating internazionali (S&P, Moody’s e Fitch) nella decisione di “downgrading” del debito pubblico italiano prese nel 2011. Si ipotizza una richiesta di 234 miliardi di euro di danni. “Se la Corte dei Conti quantificherà il danno subito dal Paese, al risarcimento ci penseremo noi” ha dichiarato il Codacons.
Secondo le ipotesi della Procura le decisioni delle agenzie di rating ed il declassamento dell’Italia avrebbero prodotto un danno al nostro Paese, che ammonterebbe a 234 miliardi di euro (dato prima pubblicato, poi smentito dal Financial Times).
Il Codacons fa sapere che, in qualità di associazione di consumatori, e secondo quanto previsto dal Codice del consumo (Decreto Legislativo n. 206/2005), è legittimata ad agire a tutela degli interessi collettivi degli italiani in base alla speciale procedura ex artt. 139 e 140.
“Se, quindi, la  Corte dei Conti fosse ritenuta incompetente a procedere, non essendo sotto inchiesta agenti contabili, amministratori e funzionari pubblici o la gestione di risorse pubbliche in senso stretto, sarebbe comunque il Codacons a poterlo fare – scrive l’Associazione in una nota –  E lo farà, purché la Corte dei Conti quantifichi almeno il danno e dimostri l’errore delle 3 agenzie di rating”.


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