No al mais geneticamente modificato “Pioneer 1570” in Europa. E’ la posizione del Parlamento Europeo che chiede alla Commissione di vietare questa prodotto che è resistente agli insetti e potrebbe essere pericoloso per le farfalle e le falene, come è emerso dalla valutazione dell’Efsa. L’Aula in Plenaria ha adottato con 385 voti a favore, 201 contrari e 30 astensioni, una Risoluzione in merito. “Posso dire con certezza che mancano le prove sulla sicurezza di questo OGM perché sia venduto liberamente sui mercati europei”, ha dichiarato l’eurodeputata tedesca Dagmar Roth-Behrendt, responsabile di una relazione parlamentare sull’argomento.
Per il momento una sola varietà di mais, MON 810 di Monsanto, è autorizzata per fini commerciali nell’UE. Rispetto all’autorizzazione del “Pioneer 1507”, il Parlamento si oppone mentre la Commissione ha un atteggiamento positivo, nonostante 12 Stati membri si siano opposti alla sua commercializzazione (solo 6 Stati membri erano a favore dell’autorizzazione).
La valutazione da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha messo in evidenza come le farfalle e le falene possono essere a rischio se esposte al polline del mais 1507. Per il momento Pioneer ha rifiutato di presentare i documenti riguardanti la mitigazione del rischio per queste specie in pericolo.
La Commissione ha preso questa decisione di autorizzazione, sostenendo che era stata obbligata ad agire in tal senso dalla decisione delle Corte di giustizia europea dello scorso settembre. Ma la Corte ha semplicemente stabilito che la Commissione non aveva preso una decisione nei tempi prestabiliti.
Gli OGM hanno un futuro in Europa? “Lo scorso luglio, la Monsanto ha annunciato che ritirerà le richieste in attesa di approvazione, sostenendo che c’è una mancanza di prospettive commerciali – ha detto l’eurodeputata – Certo, il contesto è complesso poiché diversi Stati membri non sono a favore della nuova autorizzazione per la coltivazione. Bisogna anche dire che la mancanza di elementi forniti dall’industria sulla sicurezza delle nuove colture geneticamente modificate non aiuta a dissipare i dubbi dei cittadini dell’UE. Per il momento, la maggioranza degli europei (61%) si oppone allo sviluppo di alimenti geneticamente modificati in Europa (Eurobarometro del novembre 2010). I cittadini europei considerano gli OGM come non sicuri.
Il voto del Parlamento europeo è accolto con soddisfazione da Legambiente. In attesa dell’approvazione del regolamento europeo che modifica la direttiva 2001/18/CE, conferendo anche agli Stati membri il diritto di vietare sul proprio territorio la coltivazione di Ogm per motivazioni socio economiche, Legambiente “chiede al governo italiano di procedere al più presto al divieto di coltivazione sul territorio nazionale di tutte le varietà geneticamente modificate, a partire dal mais Monsanto MON 810, sulla base sia della necessità di una valutazione dei rischi inerenti agli Ogm, sia di motivazioni socio economiche”.
​Lo stop al mais geneticamente modificato Pioneer 1507 “è visto positivamente da 8 cittadini su 10 (76%) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati nell’agricoltura in Italia, dove si è giustamente fatta la lungimirante scelta di non coltivare biotech”: questo il commento di Coldiretti sulla base di una indigine Ipr marketing. Gli agricoltori accolgono positivamente la risoluzione approvata dal Parlamento europeo. “Spetta ora alla Commissione europea – precisa la Coldiretti – prendere atto della richiesta dell’Assemblea di Strasburgo di ‘non proporre o rinnovare le autorizzazioni di qualsiasi varietà ogm fino a quando non siano stati migliorati i metodi di valutazione del rischio’”.

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