Shopping natalizio online, Cec: bene ma con cautela
Andare a caccia di regali sul web è una scelta sempre più diffusa fra i consumatori, che cercano su internet prodotti che non trovano in negozio o prodotti in offerta e a prezzi più allettanti. Anche quest’anno lo shopping natalizio online si prevede in aumento, così dal Cec-Centro europeo consumatori arriva qualche consiglio per non farsi trovare impreparati e per non incappare in eventuali truffe: attenzione a tempi di consegna, spese di spedizione e forme di pagamento.
Quali sono gli accorgimenti da tenere presente? “Gli acquisti effettuati in rete- ricorda il Cec – rientrano nella categoria dei contratti a distanza per i quali è previsto un diritto di recesso (10 giorni lavorativi in Italia, 14 ad esempio in Germania) ma affinché il regalo di Natale – giusto – arrivi puntuale sotto all’albero di Natale, bisogna calcolare anche i tempi di consegna. Questi ultimi, soprattutto in periodo di acquisti natalizi, possono dilatarsi a causa delle maggiori richieste e scarse disponibilità dei prodotti. La legge prevede, salvo diverso accordo, che la consegna debba avvenire al più tardi entro 30 giorni dall’ordine; quindi, se siete in ritardo con gli acquisti, fareste bene a farvi confermare la consegna entro Natale per iscritto”.
Se conviene o meno acquistare un regalo in internet dipende – soprattutto per gli importi minori – anche dalle spese di spedizione e dalle condizioni contrattuali. Spesso l’Italia rientra tra i Paesi per i quali i venditori applicano spese di spedizione piuttosto elevate. Bisogna inoltre accertarsi che la spedizione in Italia sia effettivamente possibile.
Coloro che scelgono i regali su piattaforme di scambio o aste e acquistano da un privato dovrebbero ricordare che il più delle volte in questi casi il diritto di recesso e quello di garanzia sono esclusi e più di una “occasione” si può rivelare una vera truffa. Negli acquisti tra privati grande attenzione deve inoltre essere posta sui metodi di pagamento: sarebbero da evitare quelli di trasferimento di denaro contante quali Western Union o Money Gram nei quali non è possibile rintracciare chi ha incassato l’importo pagato; diffidare anche da chi chiede di ricaricare una carta di debito. Se il venditore dovesse rivelarsi un vero truffatore, per chi ha pagato con carta di credito a certe condizioni è possibile richiedere la restituzione del prezzo (charge back).